A termine di Verona-Napoli, terminata con il successo degli azzurri, Spalletti è intervenuto in conferenza stampa.
Dopo la sconfitta di domenica scorsa contro il Milan, il Napoli ha sconfitto oggi pomeriggio il Verona di Tudor per 1-2. I partenopei hanno vinto il match del Bentegodi grazie alla doppietta siglata da Osimhen, mentre per i padroni di casa ha segnato Faraoni nei minuti finali della sfida.
Il Napoli, in attesa della sfida dell‘Inter questa sera in trasferta contro il Torino di Juric, si è portato al secondo posto in classifica a tre punti dal Milan capolista. I partenopei hanno meritato il successo di oggi, che è stato commentato così da Spalletti in conferenza stampa: “Abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Siamo stati attenti e continui, poi il Verona si è fatto notare con le sue qualità sia tecniche che fisiche”.
Il tecnico toscano ha poi continuato: “Oggi bisogna fare i complimenti ai giocatori del Napoli, che si sono meritati questa vittoria. Cosa mi aspetto adesso? Avevo detto che con una sconfitta sarebbe finito tutto, ma ora può succedere qualunque cosa. Possiamo ancora lottare per la vittoria del campionato. Chi è davanti può sbagliare qualcosa, ma se sei bravo può dipendere ancora tutto da te”.
Verona-Napoli, Spalletti sui cori razzisti: “Non avrete futuro voi che continuate a comunicare con l’odio”
Spalletti si è poi soffermato sia sui cori razzisti che sullo striscione della Curva Sud veneta apparso ieri sera all’esterno del Bentegodi, dove c’erano le coordinate geografiche della città di Napoli accompagnate dalle bandiere di Russia e Ucraina: “Anche lo stadio lo riconosce, ci sono stati dei ‘cori bellissimi’ nei nostri riguardi. La dobbiamo fare finita. Non avrete futuro voi che continuate a comunicare con l’odio”.
Il tecnico ha così concluso il suo intervento: “Queste persone saranno schiacciate dallo stesso odio che utilizzano. Questi soggetti vanno mandati fuori dagli stadi: tutti, anche i nostri sostenitori, quelli che fanno cori contro gli altri. Lo stadio deve essere un luogo di aggregazione, in cui ci deve essere sempre una festa”.