Donnarumma resta al centro delle polemiche dopo l’errore col Real ma non solo: rivelato un retroscena sulla decisione di lasciare il Milan
L’eco dell’episodio che ha cambiato il volto di Real Madrid-Psg non si è ancora placato. Il gol dell’1-1 viziato secondo alcuni da un fallo di Benzema su Donnarumma e da altri dall’errore del portiere continua a generare dibattito in Francia ma anche in Italia. Non è un periodo semplice comunque per l’estremo difensore di Castellammare di Stabia che deve gestire la pressione.
L’episodio peraltro si è verificato nel giorno in cui Mauricio Pochettino ha rotto gli indugi preferendo ancora una volta Gigio Donnarumma a Keylor Navas, rimasto in panchina pure nel match d’andata contro i madrileni. Intanto, dall’Italia, per l’ex Milan arriva una pacca sulle spalle da un allenatore che lo conosce bene, Sinisa Mihajlovic. In conferenza stampa, il tecnico serbo ha rivelato un retroscena ‘piccante’ sul numero uno.
Mihajlovic su Donnarumma: “Molta cattiveria nei suoi confronti. Gli avevo consigliato di restare al Milan”
Il nome di Sinisa Mihajlovic resterà scolpito indelebilmente accanto a quello di Gianluigi Donnarumma per una data in particolare: 25 ottobre 2015. Si tratta dell’esordio in Serie A del numero uno di Castellammare di Stabia, avvenuto a 16 anni e 8 mesi.
Il tecnico, ora al Bologna, continua dunque ad avere a cuore le sorti del portiere del PSG ed anche per questo nella conferenza stampa della vigilia di Fiorentina-Bologna ha accettato di rispondere a una domanda non inerente all’impegno della sua squadra.
“Non so se fosse fallo di Benzema oppure no, sono situazione che devono essere interpretate dall’arbitro. Quello di cui sono convinto invece è che vi sia troppa cattiveria nei suoi confronti. Sia i giornalisti francesi sia voi siete molto duri, gli fate pagare tutto”, ha esordito Mihajlovic.
L’allenatore ha poi proseguito raccontando un retroscena: “Quando doveva compiere la scelta anche io gli ho parlato. Gli consigliai di restare al Milan. Lui ha scelto in questo modo, non ha fatto la scelta giusta ma deve essere rispettato. Se non ci fosse stato lui comunque l’Italia non avrebbe vinto l’Europeo. È stato il protagonista assoluto della vittoria”.