Non solo Abramovich. In Premier scoppia il caos, e ci sarebbero anche altri club che potrebbero rischiare per ragioni simili al caso Chelsea.
La guerra in Ucraina sta ovviamente monopolizzando l’attenzione dei media. Da ormai più di due settimane nell’est dell’Europa si sta combattendo un’invasione guidata da Vladimir Putin, che mette a repentaglio anche molto di quello che accade più a ovest del vecchio continente. I prezzi del carburante, banalmente, ma anche altri allarmi che tengono la popolazione con il fiato sospeso.
E cosi anche il calcio è stato toccato in maniera concreta da questa situazione. L’esclusione della Russia dai mondiali, cosi come per i club russi dalle competizioni europeo, ed anche il tema degli oligarchi. Il caso più noto è ovviamente quello del Chelsea di Roman Abramovich, costretto a farsi da parte con il club blue che ora dovrà capire cosa ne sarà di quando costruito in questi anni. Ma non solo.
Caso Abramovich, non c’è solo il Chelsea: l’allarme di Rangnick
E cosi l’attenzione sul mondo del calcio si è fatta molto alta. E non c’è soltanto il Chelsea tra le squadre di Premier che ora si sentono tremare la terra sotto i piedi. A lanciare l’allarme è stato l’allenatore del Manchester United, Ralf Rangnick, che in conferenza stampa ha spiegato che ci sarebbero altri club di Premier coinvolti in questa situazione.
“Nessuno in questa stanza poteva prevedere tre-quattro settimane fa ciò che ora sta succedendo. Penso che dovremmo stare molto attenti a incolpare qualcuno per aver fatto questo o quello. Quel che sta succedendo non poteva essere previsto. Non solo il Chelsea è coinvolto, dato che Roman Abramovich è il proprietario, ma anche in Arsenal e all’Everton, c’erano alcune quote di proprietà degli oligarchi russi”, le parole di Rangnick.