Semifinale rovente al Franchi di Firenze: al triplice fischio, il primo atto di Fiorentina-Juventus termina 0-1.
L’atmosfera è stata quella delle grandi partite. Dal ritorno di Vlahovic alla voglia dei toscani di andare in finale, il Franchi di Firenze non ha tradito le aspettative, regalando al primo atto di Fiorentina-Juventus una cornice degna della sua storia. E la citazione dantesca della Fiesole, ne è stata la prova.
Ad ogni modo, la gara del Franchi è stata una gara a senso unico. La formazione di Vincenzo Italiano ha schiacciato quella di Allegri nel corso del primo tempo e per gran parte del secondo, rischiando più volte di passare in vantaggio e freddare i bianconeri dell’ex Vlahovic.
Ad andarci spesso vicino è Ikoné, che è stato il più ispirato dei suoi e il più temuto dagli avversari (alla pari di Torreira). L’esterno viola ha messo a ferro e fuoco la difesa della Vecchia Signora, sfiorando per ben due volte la rete dell’1-0, ma senza mai trovare la via giusta per esultare.
Fiorentina-Juventus: primo tempo da incubo per Allegri, quanti rimpianti per la Viola
D’altronde, è proprio l’ex Lille a colpire il palo ad avvio di secondo tempo, stordendo ancora una volta la Juventus di Allegri. Lo stesso Allegri finito nel mirino della critica, dopo una gara dove i bianconeri non sono mai riusciti ad essere (realmente) pericolosi verso i pali difesi da Terracciano.
Dopo i primi 45′ di gioco, il dato dei tiri in porta scoccati dalla Vecchia Signora recita zero. E nei secondi 45′, le sole occasioni di Vlahovic e Cuadrado (intanto subentrato alla sorpresa Aké) possono essere contate come le uniche e vere chances create dalla formazione bianconera.
Poco male, però, per la Juve: con il passare dei minuti e l’avvicinarsi del 90′, la Fiorentina perde intensità e lucidità. Non abbastanza da lasciare campo libero ai piemontesi, ma abbastanza da portare i bianconeri a crederci: Cuadrado crossa velenosamente al centro al 91′, pescando l’autogol di Venuti e beffando una Fiorentina quasi perfetta.
Un gol che vale anche doppio per il criterio delle reti in trasferta e che complica i piani della Viola in vista del ritorno allo Stadium, in programma il prossimo aprile.