Il calciomercato del Cagliari può cominciare in anticipo e con un’operazione che consentirà di programmare la prossima stagione senza assilli
Il calciomercato riaprirà ufficialmente soltanto a luglio ma intanto il Cagliari si sfrega già le mani perché può incassare un interessante gruzzoletto con cui poter programmare la prossima stagione. I rossoblù, infatti, sono vicini a chiudere la prima trattativa in uscita.
In realtà si tratta di un calciatore che sta già facendo le fortune dell’Hellas Verona ma che al momento non è di proprietà della squadra scaligera. Si tratterà di un costo importante per le casse della società del presidente Maurizio Setti tuttavia la società gialloblù si è convinta e vuole trattenere Giovanni Simeone. Il giornalista Nicolò Schira ha anticipato tutti i dettagli dell’operazione.
“Tutto pronto per attivare l’opzione d’acquisto”: Giovanni Simeone firmerà fino al 2026, al Cagliari 10 milioni
‘El Cholito’ si è trasferito in prestito all’Hellas Verona durante la scorsa estate. I gialloblù lo hanno prelevato in prestito con diritto di riscatto. Si è trattato comunque di un trasferimento temporaneo a titolo oneroso giacché i gialloblù hanno già versato nella casse del Cagliari 1.5 milioni di euro.
Ora, spiega Nicolò Schirà, la società scaligera completerà il trasferimento secondo le modalità e i tempi previsti. Il club del presidente Maurizio Setti pagherà altri 10 milioni per mettere sotto contratto Giovanni Simeone a titolo definitivo. L’attaccante argentino firmerà con la compagine veneta un contratto fino al 2016.
Quella in corsa è già la sua migliore stagione in termini realizzativi da quando è arrivato in Italia. Il calciatore, infatti, ha siglato 15 marcature fino a questo momento.
Ha eguagliato così il rendimento avuto nel campionato 2017-2018 quando firmò lo stesso numero di reti tra Serie A (con la Fiorentina) e Coppa Italia (all’alba della stagione, con il Genoa).
In Italia, Giovanni Simeone è arrivato nel 2016. Dovesse restare fino al 2026 pertanto saranno per lui dieci anni in Italia. Uno in più rispetto a quanti ne abbia trascorso il padre Diego con le maglie di Pisa, Inter e Lazio tra gli anni Novanta e i primissimi dei Duemila.