“Prima volta nella storia”: guerra in Ucraina, dal calcio decisione clamorosa

Clamorosa novità attraverso il mondo del calcio: la Svizzera rompe la propria neutralità dichiarando ostilità alla Russia

La guerra tra Ucraina e Russia continua a calamitare l’attenzione sulla scena internazionale e non potrebbe essere altrimenti vista la delicata situazione che si è venuta a creare e le ripercussioni abnormi che rischia di avere pure altrove.

Infantino applaude
Gianni Infantino (LaPresse)

L’attacco della Russia avvenuto nelle prime ore di giovedì 24 febbraio ha creato un clima di forte inquietudine ad ogni latitudine e non sono mancate le posizioni forte tenute da alcuni in questi primi giorni di combattimento. Anche il calcio si è reso protagonista di alcune prese di posizioni.

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Vladimir Putin sorride in maniera beffarda
Vladimir Putin (AnsaFoto)

Guerra in Ucraina, la Svizzera rompe la sua neutralità: la federazione ha chiesto l’esclusione della Russia

Anche la Svizzera ha preso una posizione forte nei confronti della Russia. Sebbene il paese sia sempre rimasto neutrale al momento degli scoppi delle principali guerre, ora la sua federazione calcistica si lancia in una importante campagna.

La Federazione svizzera, l’ASF (Associazione svizzera di football) infatti ha comunicato delle decisioni molto forte in merito a quanto sta accadendo in Ucraina. La federcalcio del paese elvetico ha detto di non essere disposta a scendere in campo con la Russia. Non svolgerà dunque nessuna partita competitiva o amichevole fino a nuovo avviso. Se dovesse capitare, dunque, si rifiuterà di presentarsi sul terreno di gioco.

Oltre a questo, ha chiesto anche di escludere la formazione di Valerij Karpin dalla partecipazione agli spareggi playoff per il Mondiale.

La Svizzera ha già raggiunto il pass per partecipare al Mondiale del 2022 poiché ha conquistato il primo posto nel girone dell’Italia.

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Resta molto forte pure il caso dello Schalke 04 che in questi minuti ha risolto ufficialmente la sua partnership con Gazprom. Il club della seconda divisione tedesca aveva preannunciato la sua volontà di rimuovere la scritta dell’azienda dalle sue maglie. La Gazprom è in parte controllata dal governo russo.