Quello che accade in Ucraina non lascia indifferente il mondo dello sport. E un giocatore della Juventus si schiera via social.
L’Europa si ritrova nuovamente a vivere la guerra, un incubo che non può che avere ripercussioni sulla vita di tutti. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha generato ovviamente una reazione da parte del mondo dello sport, che ha fermamente condannato l’operazione voluta da Putin e non intende restare a guardare.
Sulla scia di quanto avvenuto con la finale di Champions League, che la UEFA ha spostato dalla sede originale di San Pietroburgo a Parigi, anche la Polonia ha deciso di boicottare la Russia: le due squadre sarebbero state coinvolte nei playoff per i Mondiali in Qatar con Svezia e Repubblica Ceca, rappresentative con cui la federcalcio polacca sta cercando di fare fronte comune.
L’obiettivo è quello di chiedere alla FIFA l’esclusione della Russia dai playoff, e non è detto che non venga raggiunto. In ogni caso, proprio a causa di quanto accade in Ucraina, la Polonia dovrebbe fare a meno di una delle sue stelle. Che sui social si è detto assolutamente contrario a scendere in campo contro i russi.
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Szczesny: “Mia moglie è ucraina, non giocherò contro la Russia”
Si tratta di Wojciech Szczesny, che in un lungo post su Instagram ha spiegato le sue ragioni ricordando che la moglie, l’attrice e cantante Marina Łuczenko, pur essendo cresciuta in Polonia è nata in Ucraina – a Vinnycja – e nel Paese sotto assedio la coppia ha parenti e amici.
“I nostri amici ucraini sono persone fantastiche, mia moglie e mio figlio hanno sangue ucraino. Vederli terrorizzati mi ha fatto capire che non posso stare fermo a far finta di niente. I valori dell’Europa sono libertà, indipendenza, pace, tutte cose che Putin ha attaccato nel momento stesso in cui ha dichiarato guerra” afferma il portiere della Juventus.
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“Anche se ho il cuore spezzato all’idea – prosegue – la mia coscienza mi impone di non giocare contro chi rappresenta i valori e i principi della Russia. Se dovessimo giocare contro di loro io non ci sarò. So che sarà soltanto un gesto simbolico, eventualmente, ma invito UEFA e FIFA a prendere provvedimenti.”