“Non vogliamo giocare…”: Guerra in Ucraina, duro comunicato all’UEFA

Risvolti inevitabili nel mondo del calcio dopo il conflitto tra Ucraina e Russia: duro comunicato nei confronti di FIFA e UEFA

E’ in atto una guerra tra Ucraina e Russia, che sta avendo conseguenze anche nel mondo del calcio. Il campionato ucraino è già stato fermato e alcuni italiani -come De Zerbi e il suo staff-, o come il portoghese Fonseca sono bloccati nel Paese. Intanto, si attendono comunicati sulle varie ed eventuali partite europee che si dovranno disputare in Russia. Tra queste c’è la finale di Champions League, prevista a San Pietroburgo. Ma non solo.

Ceferin, presidente dell'UEFA
Ceferin (LaPresse)

La Russia è una delle nazionali che dovranno disputare il playoff per i Mondiali di Qatar 2022. Si trova nello stesso raggruppamento di Svezia, Repubblica Ceca e Polonia. E qualora la Russia arrivasse in finale, giocherebbe in casa così come la semifinale. Ed è qui che nasce l’inghippo, visto che le altre tre partecipanti hanno diramato una nota congiunta nei confronti di FIFA e UEFA di trovare una soluzione.

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Ceferin a Milano per la Nations League
Ceferin (LaPresse)

Polonia, Svezia e Repubblica Ceca non giocheranno in Russia per la guerra in Ucraina

Dunque Polonia, Svezia e Repubblica Ceca hanno chiesto di non giocare in Russia i prossimi playoff: “Sulla base dello sviluppo allarmante del conflitto tra Russia e Ucraina, le Federazioni di Polonia, Svezia e Repubblica Ceca esprimono la loro ferma posizione sul fatto che i match per qualificarsi per i Mondiali di Qatar 2022, non dovrebbero essere giocati nel territorio della Federazione Russa”.

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Le partite sono in programma il 24 e il 29 marzo. Prosegue il comunicato: “Le tre Federazioni non considerano l’idea di recarsi in Russia e di giocar lì le partite di calcio. Quest’escalation militare comportano gravi conseguenze e una sicurezza molto inferiore per le nostre nazionali e le delegazioni ufficiali. Invitiamo FIFA e UEFA a reagire immediatamente per cercare soluzioni alternative sui luoghi”. Si conclude così la nota.

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