Guerra Ucraina-Russia, la condanna della FIFA è durissima

Gianni Infantino, presidente della FIFA, ha fortemente condannato la guerra in corso tra Ucraina e Russia

E’ di quest’oggi la notizia dell’attacco della Russia nei confronti dell’Ucraina. Le maggiori città ucraine sono state attaccate dall’esercito russo. Il campionato è stato sospeso e si attendono con ansia i risvolti che quest’attacco potrà avere in Europa. La speranza è quella di scongiurare una Terza Guerra Mondiale. Un’escalation che potrebbe avere conseguenze anche nel mondo del calcio. Proprio di questo ha parlato il presidente della FIFA, Gianni Infantino.

Infantino nella finale di Coppa d'Africa
Infantino (LaPresse)

Di seguito, le parole di Infantino: “Siamo scioccati e preoccupati da questa situazione. La FIFA esprime la propria speranza per una rapida cessazione delle ostilità per la pace in Ucraina. La FIFA condanna l’uso della forza da parte di Russia e Ucraina e ogni tipo di violenza per risolvere i conflitto. In situazioni del genere, il calcio non è una priorità, ma la FIFA ha il dovere di guardare a quali conseguenze si possano avere. Abbiamo un ufficio ad hoc per risolvere la questione legata alle qualificazioni di Qatar 2022”.

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Infantino durante la finale di Coppa d'Africa
Infantino (LaPresse)

FIFA, la condanna di Infantino per la guerra tra Ucraina e Russi

Infantino si è espresso sui provvedimenti nei confronti di Kenya e Zimbabwe: “La politica ha interferito nelle decisioni sportive. Sono sospesi con effetto immediato, sanno cosa fare per rientrarci. Polonia, Svezia e Repubblica Ceca con la Russia? Il primo match si giocherà tra un mese. Quando sarà necessario, il nostro ufficio prenderà le decisioni. Speriamo che si risolva presto. La situazione è in costante sviluppi e ci preoccupa, siamo in contatto con la Federazione russa. Prenderemo le decisioni in base ai nostri statuti”.

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E’ stata poi rivolta una domanda a Infantino, che aveva appoggiato Putin dopo il Mondiale del 2018: “Lo sport secondo noi deve unire in maniera pacifica anche le nazioni che non hanno relazioni fra di loro o sono in conflitto. Credo che il calcio possa unire la gente di tutto il mondo. I miei pensieri ora vanno solo verso le persone coinvolte nel conflitto e verso nient’altro”.

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