De Zerbi bloccato in Ucraina dopo lo scoppio del conflitto con la Russia. Il tecnico italiano racconta la nottata da brividi.
Il conflitto tra Russia e Ucraina spaventa il mondo intero. L’Europa si trova, ora, in una situazione di estremo pericolo. In estremo pericolo ci sono anche tantissimi civili, di cui tanti italiani, rimasti bloccati in Ucraina ed impossibilitati a lasciare il paese. Con l’aeroporto chiuso, la mancanza di carburante, lasciare il paese è praticamente impossibile.
Lo sa bene Roberto De Zerbi, allenatore dello Shakhtar Donetsk, club ucraino, rimasto bloccato in albergo con il suo staff e parte dei membri della sua rosa. Col campionato ufficialmente sospeso, si attendono ora ulteriori sviluppi circa la posizione degli italiani e dei tanti civili in fuga.
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De Zerbi, il racconto dall’Ucraina
Intervenuto ai taccuini di ‘Italpress’, l’allenatore italiano ex Sassuolo Roberto De Zerbi, ha rivelato i dettagli della situazione in Ucraina nelle ultime ore. Di seguito quanto dichiarato: “Questa è una brutta giornata, me ne sto in camera. A lungo ho atteso che la federazione sospendesse il campionato, già da quando è successo quel che è successo nel Donbass. Non mi sono mosso da qui, sono arrivato qui per fare sport. Non potevo girare la spalle al campionato ed ai tifosi che seguono lo Shakhtar Donetsk”.
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Poi prosegue: “Ho tredici ragazzi brasiliani, il mio staff è con me. Potevamo tornare a casa, invece no. Abbiamo aspettato, poi stanotte siamo stati svegliati dalle esplosioni. Il campionato è stato sospeso stamattina. Dalle finestre dell’hotel Opera abbiamo visto le code di auto verso la Polonia. L’Ambasciata italiana ci aveva consigliato di andar via, ma non potevo, da uomo di sport, girare le spalle al club ed andarmene così. Lo spezio aereo è chiuso. Al momento non credo che siamo a rischio. Sono venuto qui per fare sport, mi armo di pazienza”.