12 anni dopo, Mourinho sta dando all’Italia una sola lezione

Mourinho non sta vivendo un momento esaltante alla Roma che ha nove punti in meno rispetto ad un anno fa. 

Latitano il gioco, l’organizzazione difensiva, la Roma è una squadra che fa fatica in campo a mantenere le distanze, costruire un pressing organizzato. I risultati sono il frutto di questa gestione: la Roma è ottava e ha nove punti in meno rispetto ad un anno fa.

Mourinho protesta
Mourinho (LaPresse)

Nel 2022 in campionato i giallorossi hanno vinto solo due partite contro il Cagliari e l’Empoli, poi è arrivato il successo in Coppa Italia contro il Lecce che ha regalato la semifinale persa contro l’Inter.

La risposta di Mourinho a quest’inerzia negativa non ha convinto, questa ricerca continua del personaggio, la polemica costante con gli arbitri sembrano solo alzare il livello del nervosismo. Servirebbe cambiare strategia: finirla con il ridimensionamento dell’organico e valorizzare ogni singola risorsa, trovando il contesto tattico che migliori la squadra.

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Il coraggio e la fiducia nei giovani, ci prendiamo solo quello da Mourinho!

La prima avventura di Mourinho in Italia ha scritto una pagina di storia indimenticabile, il triplete dell’Inter è scolpito nella memoria di tutti. C’è anche un dato che racconta la grandezza di quell’avventura: la Champions nerazzurra del 2010 è l’ultimo trofeo internazionale vinto da una squadra italiana.

Dodici anni fa Mourinho ha dato all’Italia lezioni di comunicazione, gestione del gruppo, empatia con la tifoseria, strategia nella preparazione delle partite. È rimasto poco di tutto ciò, lo Special One sembra una copia sbiadita di una macchina d’epoca che tutti vogliono fare in modo che possa andare alla massima velocità pur non avendo più i mezzi.

La sua Roma non convince nè nella produzione del gioco nè nell’organizzazione difensiva, ha fatto dei passaggi a vuoto sul piano della mentalità come il 6-1 subito dal Bodo Glimt o la rimonta incassata dalla Juventus dal 3-1 al 3-4. Sotto il profilo aziendale anche, gli investimenti non sono mancati e nel frattempo si è depauperato il patrimonio dei vari Diawara, Villar Borja Mayoral. 

Il Mourinho 2.0 ha dato una sola lezione all’Italia: la fiducia nei giovani di talento, il coraggio nel lanciarli in campo. Da Afena Felix Gyan Zalewski, da Volpato Bove, la Roma nel campionato Primavera non ha rivali e lo Special One ha un merito, sta intuendo il potenziale tecnico e valorizzando il lavoro del settore giovanile giallorosso e di Alberto De Rossi.

Non è finita ancora, il vivaio della Roma ha altri talenti in tutti i reparti e con Mourinho c’è la speranza che la carta d’identità non rappresenti un ostacolo. Almeno questa lezione ce la prendiamo.