“Si erano rotti le scatole”: Donnarumma, la confessione della bandiera del Milan

Continuano a far discutere le recenti parole di Donnarumma riguardanti l’addio al Milan: arriva il commento dell’ex bandiera rossonera.

A 7 mesi dall’addio ufficiale, continua a far discutere il divorzio tra Gianluigi Donnarumma ed il Milan. Il portiere, dopo aver rifiutato le varie proposte di rinnovo del contratto ricevute da Paolo Maldini, a luglio si è trasferito a parametro zero al Paris Saint Germain dove sta vivendo una stagione avara di soddisfazioni. I rossoneri, invece, si sono consolati prendendo Mike Maignan divenuto tra i principali punti di forza della squadra di Stefano Pioli.

PSG, Donnarumma gesticola
Donnarumma (ANSA)

Oggi a riesumare l’argomento è stato proprio il giocatore il quale, in un’intervista concessa alla ‘Gazzetta dello Sport’, ha provato a difendersi e a dare la sua versione dei fatti. “Tutti magari danno tutta la colpa a me, senza però guardare cos’è successo dall’altra parte. Diciamo in sintesi che l’ultima telefonata da parte del club è stata per comunicarmi che avevano preso un altro portiere. Quindi è finita così”.

Parole che in tanti, tra tifosi e addetti ai lavori, non hanno gradito. In questa doppia categoria rientra l’ex bandiera del Milan Giuseppe Sabadini (244 presenze in totale con 17 gol ed altrettanti assist) che, ai microfoni di tuttomercatoweb.com, ha voluto replicare alle parole rilasciate da Donnarumma senza risparmiagli delle stilettate.

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Donnarumma a testa bassa
Donnarumma (LaPresse)

Donnarumma, arriva la replica di Sabadini

L’opinionista, nell’occasione, non ha utilizzato giri di parole per commentare la telefonata tra la dirigenza e l’attuale numero uno del PSG. “Visto il comportamento che ha avuto, cosa dovevamo fare? Dovevamo mettergli un tappeto rosso e dirgli bravo? Non lo so. Donnarumma guadagnava già abbastanza per l’età che aveva e la società poi progressivamente si è rotta le scatole. E lui non poteva più tirare la corda: o accettava determinate condizioni o andava”.

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Sabadini è poi andato avanti, facendo un confronto con la propria carriera. “Io sono sempre stato milanista e da ragazzo rifiutai la Juve che mi aveva già opzionato. Andando a giocare con i bianconeri magari potevo disputare la Coppa del Mondo o vincere più trofei ma il mio cuore era rossonero e feci cadere l’opzione della Juve. Andai al Milan visto che facevo il tifo per i rossoneri fin da bambino. Oggi comunque i giocatori guadagnano una barca di soldi, non so cosa stiano a guardare al milione in più o meno”.