Le qualificazioni ai Mondiali di Qatar 2022 proseguono e non mancano le polemiche, esplose a causa di un fattore climatico da record.
Tra poco più di 9 mesi andrà in scena in Qatar l’attesa quanto controversa 22ª edizione dei Mondiali di calcio, appuntamento per cui sono ancora in corso le qualificazioni. A oggi sono appena 15 i Paesi che hanno strappato il pass – ultima la Corea del Sud il 1° febbraio dopo la vittoria sulla Siria – e più il traguardo si avvicina e più le sfide diventano accese.
Le polemiche possono essere all’ordine del giorno con così tanto in palio. Ne sa qualcosa James Rodriguez, stella della Colombia presa di mira dai tifosi delusi dalle prestazioni dei Cafeteros, e ne sa qualcosa il nostro commissario tecnico Roberto Mancini che si giocherà tutto nei playoff a marzo dopo essere diventato eroe nazionale con la vittoria degli Europei la scorsa estate.
Sempre a proposito di polemiche, impazzano in queste ore quelle relative a una sfida giocata in condizioni climatiche a dir poco proibitive che hanno rischiato addirittura di mettere a repentaglio la salute dei calciatori. Una vicenda incredibile verificatasi nel girone di qualificazione CONCACAF, che comprende le squadre del Centro e Nord America.
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Sconfitti dal sorprendente Canada, primo e ormai già qualificato, gli Stati Uniti si sono prontamente ripresi superando 3-0 l’Honduras ultimo e agganciando il 2° posto a quota 21 punti. La sfida contro la Bicolor è andata in scena all’Allianz Stadium di St. Paul, Minnesota, ed è stata contraddistinta da un freddo record.
Il vento gelido ha sferzato costantemente il campo, registrando temperature da -16° a -29°. Due cambi per gli ospiti sono arrivati dopo che Lopez e Quioto avevano accusato i sintomi dell’ipotermia.
Come riporta Marca, il ct dell’Honduras Hernan Dario Gomez era stato molto critico anche prima della sfida circa la scelta di giocare a Minnesota, e dopo il fischio finale ha rincarato la dose: “Ho alcuni ragazzi negli spogliatoi che non stanno bene. Giocare a calcio non può essere sofferenza, farlo così è inutile. Mi rifiuto di commentare la gara, questo – ha ripetuto – non è calcio.”
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Parole a cui ha risposto il ct statunitense Gregg Berhalter: “Abbiamo scelto Minnesota perché è vicino al Canada dove abbiamo giocato pochi giorni fa. Quando giochiamo in Paesi dove ci sono 30°-40° e umidità insopportabile i ragazzi rischiano di disidratarsi, di avere crampi. Succede, è nello spirito della competizione”.
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