La Juve con Vlahovic e Zakaria, la Fiorentina con Piatek e Cabral: acquisti importanti, ma per l’ex bianconero non basta solo comprare
La Juventus si è mostrata come principale protagonista del calciomercato invernale di questa stagione. Dopo aver portato in squadra Dusan Vlahovic, ha avuto modo di ottenere anche l’arrivo di Denis Zakaria e di assicurarsi da giugno anche quello di Federico Gatti.
Operazioni queste che mirano ad accontentare Massimiliano Allegri e a rafforzare la rosa, dando un segnale alle dirette concorrenti per questa seconda parte di stagione che resta da disputare. Non solo mercato in entrata perché il club bianconero ha poi piazzato cessioni importanti come quelle di Kulusevski e Bentancur.
La Fiorentina, dal canto suo, ha perso Vlahovic ma, dopo essersi assicurata già da settimane l’arrivo di Piatek, ha acquistato anche Arthur Cabral. Operazioni di mercato che hanno dato un bello scossone alla Serie A e che ora cambiano decisamente l’assetto delle squadre che le hanno messe a segno. L’ex bianconero, oggi dirigente sportivo, è però stato netto e ha fatto un riferimento ben preciso: ecco cos’ha, infatti, dichiarato soprattutto in merito alla Juventus.
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L’ex calciatore Zibi Boniek, tra le altre anche di Roma e Juventus in cui ha giocato negli anni ’80, ha parlato al ‘Corriere dello Sport’ delle operazioni di mercato condotte da Fiorentina e Juve in questa sessione di gennaio. Sulla Viola ha dichiarato: “Non sarà semplice per Piatek. Anche perché ha caratteristiche differenti. Vlahovic è un attaccante che parte dai quaranta metri e si carica i difensori sulle spalle, è potente, fa reparto da solo. È uno dei due o tre centravanti del momento, il nove assoluto”.
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Dichiarazioni più nette, facendo riferimento anche al motivo per cui è arrivato Cristiano Ronaldo nel 2018, Boniek le ha però riservate alla società bianconera: “La Juve ha fatto un grande acquisto, anche se io parto da presupposti diversi, ho un’idea molto chiara del calcio e non la cambio. La squadra non si compra, si costruisce. I soldi non sono la soluzione, non sempre almeno. La Juve pensava di poter vincere in Europa prendendo Ronaldo e ha fatto peggio di prima. Nei fatti si è rivelata un’operazione sportivamente fallimentare”.
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