La Juventus ha tanti problemi sul campo e fuori, uno dei più discussi è il rinnovo di Dybala. Molti approfondiscono il fondamentale aspetto finanziario, in pochi quello tecnico: Paulo si diverte in questa Juve?
La squadra di Allegri ha l’undicesimo attacco del campionato con soli 34 gol segnati, anche l’Empoli ha fatto più gol dei bianconeri. La qualità degli interpreti (composto in gran parte da Nazionali) è importante ma contano anche i meccanismi di gioco collettivi e la squadra di Andreazzoli è molto più fluida della Juventus.
La Juventus nella scorsa stagione ha acciuffato la qualificazione in Champions all’ultima giornata a causa del suicidio del Napoli, che ha pareggiato contro il Verona senza motivazioni di classifica. Ha rischiato il quinto posto nonostante i ventinove gol di Cristiano Ronaldo, su cui non può contare in questa stagione.
Per gestire una situazione così intricata, la Juventus nel mezzo di una rivoluzione dirigenziale ha scelto il porto sicuro del passato, l’equilibrio simmetrico di Massimiliano Allegri con un contratto quadriennale da 9 milioni a stagione. Si può mai divertire Dybala nella Juventus che non tira in porta a San Siro e festeggia per uno scialbo 0-0?
Dybala ha ragione, non ha nulla da dimostrare
“Deve dimostrare il suo valore”, quando ho sentito queste parole di Arrivabene pensavo parlasse del giovane Akè, di Fagioli o di Bernardeschi in scadenza di contratto, che obiettivamente non ha mai trovato continuità.
E, invece no, parlava proprio di Dybala, che alla Juventus ha segnato 111 gol e realizzato 46 assist. Potevano essere molti di più senza vari problemi fisici che l’hanno fermato o se avesse giocato sempre in squadre che esaltano le sue caratteristiche, la sua fantasiosa anarchia. Ve lo ricordate l’anno con Sarri in panchina? Fu premiato miglior giocatore del campionato.
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Sforzando la memoria, si può risalire anche ai tempi di Higuain, un centravanti a cui appoggiarsi, che parlava tecnicamente la sua lingua, capace di dialogare nello stretto, fare il riferimento per la sua fantasia da sprigionare tra le linee. Nella stagione 2017-18, quella del duello con il Napoli dei 91 punti, Dybala segnò ventisette gol, considerando tutte le competizioni.
Sforzandomi a riflettere sulle parole di Arrivabene, ho pensato che fossi fuori strada, ammaliato dal talento di Dybala, un giocatore che in Serie A è sul podio e in Europa potrebbe fare la differenza in tantissime squadre, anche di ottimo livello.
Magari Dybala stava deludendo e io ero confuso dai ricordi del passato, la storia di questa stagione, invece, dice che Paulo è la luce della Juventus nelle tenebre di una squadra poco vivace.
Paulo è determinante anche in questa Juventus noiosa
I numeri dicono che il 10 della Juve è già in doppia cifra, con undici gol e cinque assist. Va a segno una volta ogni 141 minuti, praticamente una partita e mezzo in una squadra che ha l’undicesimo attacco del campionato.
Lo fa in un collettivo, che a prescindere dal sistema di gioco, per avere equilibrio deve stare in campo in maniera simmetrica: con la difesa a tre o con il 4-3-3 che diventa 4-5-1 in fase di non possesso o il 4-4-1-1, come la triste versione di Kulusevski che scherma Brozovic in Supercoppa.
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Dybala nella “geometria” di Allegri è un elemento di disturbo, Max sa che deve incastrarlo nel puzzle perchè Paulo è determinante ma fa fatica a coniugare talento e ordine. La Juventus, se alza il baricentro, soffre nel tenere le distanze, non ha un centrocampo capace di trascinare la squadra, fare da pendolo, organizzare la manovra e dettare i tempi.
Non ha un centravanti che fa la differenza, capace sia di migliorare il livello di qualità negli ultimi venti metri che di trasformare in oro tutto ciò che gli arriva, anche dalle corsie laterali. Alla Juventus lo sanno, temono di non andare in Champions League, perciò hanno pianificato l’assalto a Vlahovic.
Caro Arrivabene, è Dybala che deve dimostrare di meritare il rinnovo o è la Juventus che non va in questo momento? È mai possibile che siano tutti sotto attacco gli uomini offensivi: da Morata a Kulusevski, da Bernardeschi a Chiesa quando era a disposizione? È colpa solo dei giocatori?
Sull’aspetto economico non possiamo avere tutti gli elementi per valutare in profondità il tema del rinnovo ma la “pelota no se mancha” e Dybala non ha nulla da dimostrare.
L’assalto a Vlahovic spiega tutto. Paulo, non sei al centro del progetto
L’accelerazione per Vlahovic, con la Juventus pronta ad offrire 67 milioni più 3 di bonus, spiega tutto, anche le parole di Arrivabene che ha rinviato la questione rinnovi a febbraio.
Tra le cessioni e gli aumenti di capitale, alla Juventus possono sempre magari riuscire a far tutto ma sembra complesso tenere Dybala e allo stesso tempo garantire 7 milioni a stagione a Vlahovic.
La certezza è che la Juventus ha dato priorità al giovane centravanti di cui aveva bisogno. Quando ha capito che c’era l’opportunità Vlahovic, il rinnovo di Dybala è stato messo in stand-by. Paulo non è al centro del progetto, tocca a lui la scelta: accettarlo o guardarsi intorno alla ricerca di altri lidi dove, invece, Dybala sarebbe nell’elite delle stelle, quella che merita.