Juventus-Vlahovic, l’allarme: “Che Dio gliela mandi buona…”

L’analisi dell’esperto Alessandro Giudice in merito all’affare Juventus-Vlahovic, che prevedere un esborso economico piuttosto elevato per i bianconeri.

L’operazione che i bianconeri stanno intavolando con la Fiorentina per portare Dusan Vlahovic a Torino fin da subito ha sconvolto e sorpreso la sessione di calciomercato di gennaio e i suoi operatori. Sembrava impensabile che la Viola si privasse a campionato in corso della sua punta di diamante, ma i rapporti tra il calciatori e la società sono sul filo mentre l’offerta della Juventus è apparentemente irrinunciabile.

Andrea Agnelli pensieroso
Andrea Agnelli, Juventus (Getty Images)

Le due società avrebbero trovato l’accordo sulla base di 68 milioni di euro di base fissa più 7 milioni di euro di bonus, giungendo così ai 75 titoli. Definita l’intesa, si lavora sulla formula del pagamento che, considerata l’elevata cifra, potrebbe avvenire in tranche ma nulla è stato ancora definito.

Per ciò che concerne il centravanti serbo, invece, contratto quinquennale a circa 7 milioni di euro a stagione. Un esborso tra acquisto e mantenimento del calciatore davvero molto elevato.

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Juventus-Vlahovic, l’esperto: “Che Dio gliela mandi buona”

La principale domanda è come possa la Juventus permettersi un dispendio economico così importante, essendo quotata in borsa e avendo già presentato un piano industriale di restauro dopo i deficit di 209 milioni di euro di perdita registrati nell’ultima stagione. A muovere l’affare Vlahovic con “leggerezza” sarebbe stata la futuribilità del giocatore, ovvero la consapevolezza di poterne poi ricavare una plusvalenza importante su una futura rivendita. Tuttavia è un mero calcolo di probabilità.

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Proprio per questo si è espresso sui social Alessandro Gentile, esperto di economica che collabora con ‘Calcio&Finanza’ e ‘Corriere dello Sport’: “Che Dio gliela mandi buona”. Scrive così su Twitter poiché analizza la situazione bianconera: “Anomalia non è l’operazione Vlahovic in sé ma che una società quotata raccolga 400 milioni in borsa dicendo agli investitori che farà X per poi fare l’opposto dopo un mese, disdettando suo stesso piano industriale alla prima curva. Anomalia vera è che Juventus sia una società quotata. Da qui la conclusione: “Nel 21/22 viaggia a -140 senza plusvalenze da fare a giugno. Paura di non entrare la Champions League con danno da 70 milioni porta a un all-in che sposta i piani. Mossa ardita e disperata. Che Dio gliela mandi buona”.

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