Il Manchester United di Cristiano Ronaldo stenta e il nuovo tecnico Rangnick ammette che la strada per migliorare la situazione è lunga.
Alla vigilia della gara con il Burnley in programma stasera, che chiuderà un 2021 contraddistinto più da ombre che da luci per il Manchester United, il nuovo tecnico dei Red Devils Ralf Rangnick traccia un primo bilancio. Tutt’altro che soddisfacente.
Arrivato all’Old Trafford lo scorso 29 novembre per sostituire Solskjaer, ennesimo manager che non è riuscito a raccogliere la pesante eredità di Sir Alex Ferguson, Rangnick ha collezionato fino a oggi 2 vittorie e 2 pareggi. Risultati che però hanno spostato di poco la classifica di uno United ancora al 7° posto e distante 7 lunghezze dal 4° occupato dall’Arsenal.
Nonostante i risultati incoraggianti, il tecnico però ha ammesso che la strada per tornare grandi è lunga per Cristiano Ronaldo e compagni. Anche se non mancano le giustificazioni.
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Lo United di Ronaldo deve cambiare marcia
“Qualsiasi allenatore con ambizione – ha affermato Rangnick a chi domandava se fosse soddisfatto del suo primo mese – ovviamente non può essere contento. Come tutti gli altri allenatori vorrei aver fatto passi in avanti più grandi e più velocemente.”
“Per farlo però bisogna essere in grado di allenarsi, e come sapete abbiamo dovuto chiudere Carrington per 4 giorni. Prima di allora avevamo 8-9 giocatori e basta ad allenarsi. Dopo la partita con il Norwich erano in pochi, solo dopo pochi giorni eravamo quasi al completo.”
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È mancato, insomma, il tempo alla squadra di memorizzare le idee calcistiche di Rangnick: “Devo dire che poi gli allenamenti erano andati bene, e l’ultima partita – il pareggio sul campo del Newcastle ultimo – è stata una sorpresa in negativo. Non abbiamo giocato come è nelle nostre possibilità e come dovremo fare in futuro.”