Paolo Rossi, un nome comune divenuto una leggenda

Paolo Rossi è stato l’uomo che è diventata una leggenda. Paolo Rossi è stato il calciatore che ha fatto sognare un intero paese.

E’ trascorso un anno dalla scomparsa di Paolo Rossi. E’ trascorso un anno dall’addio ad uno dei calciatori più forti della storia del calcio mondiale. E’ trascorso un anno da quando tutta l’Italia ha abbracciato il dolore della moglie del calciatore, che trascinò la Nazionale di Bearzot alla vittoria della Coppa del Mondo del 1982.

Cosa è successo durante il corso di questo lungo e strano anno? Infinite cose da molteplici sfaccettature: dalla vittoria dell’Europeo dell’Italia di Mancini, dedicata al ‘Pablito’ nazionale, al mancato omaggio durante la cerimonia della consegna dell’ultimo Pallone d’Oro. Nel corso di questi 365 giorni si sono susseguiti libri, citazioni e vari omaggi a Paolo Rossi.

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Paolo Rossi sorride con Vialli
Vialli e Paolo Rossi (Getty Images)

Paolo Rossi, il calciatore capace di fare sempre un passo indietro rispetto alla sua grandezza

Quest’articolo non ha la minima pretesa di raccontare Paolo Rossi, ma solo di condividere con il lettore cosa ha sempre suscitato in me ‘questo calciatore con un nome comune divenuto una leggenda‘.

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Sono nato nel 1987, anno in cui Rossi si ritirò dal calcio giocato. Le gesta di questo campione non le ho vissute in prima persona, però le ho ascoltate dalla mia famiglia. L’aspetto che mi ha sempre fatto amare Paolo Rossi è l’essere stato sempre capace di fare un passo indietro rispetto alla sua grandezza. Nonostante tutte le sue gesta magnifiche, quando lo guardavi  avevi sempre la sensazione di non avere di fronte un campionissimo ma un uomo comune, come lo siamo tutti noi.

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Paolo Rossi contro la Germania
Paolo Rossi (Getty Images)

Tutto inizia dal suo nome: Paolo Rossi

Tutto inizia dal suo nome: Paolo Rossi. Quante persone nel nostro paese sono chiamati o con questo nome o con questo cognome? Tantissime. Tutto prosegue dalla squadra dove si è fatto conoscere al grande pubblico: Vicenza. Immaginate un calciatore che entra nel grande calcio tramite un club che rappresenta la classica ‘provincia italiana’. Tutto finisce con il suo addio al mondo terreno fatto con un silenzio assordante.

Paolo Rossi è andato via appena una decina di giorni dopo  Diego Armando Maradona. Ecco questi due calciatori, sia come personalità che come modo di giocare, erano come il sole e la luna o il fuoco e l’acqua. Erano due elementi diversissimi tra di loro, ma che si univano in maniera indissolubile nell’amore verso il calcio.

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Se Maradona era l’eroe che idolatravi, Paolo Rossi era l’uomo con cui andavi a prendere quel caffè di mezz’ora che fa dimenticare tutti i problemi della vita. La grandezza di Paolo Rossi è che rappresenta alla perfezione ed in ogni minima concezione, la metafora della vita: il cadere e il sapersi rialzare. Proprio come facciamo tutti noi, chi più e chi meno e con diverse fortune, tutti i giorni.

Non ho voluto decantare le sue imprese, ma ho cercato solo di individuare l’aspetto che mi ha sempre colpito di un calciatore, ma soprattutto di un uomo, capace di aver fatto piangere il Brasile di Falcao, Socrates, Junior e Zico. Ciao Paolo, hai dimostrato che il calcio non è solo uno sport e per questo ti ringranzierò per sempre.

William Scuotto

 

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