Il Presidente della FIGC Gravina, a margine di un evento su Paolo Rossi, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul caso plusvalenze.
Serata in ricordo di Paolo Rossi a cui, logicamente, ha partecipato anche il Presidente della FIGC Gabriele Gravina. Le domande però non sono state solo su Pablito, ma anche inevitabilmente sullo scandalo plusvalenze che ha coinvolto diversi club tra cui la Juve.
“Attacchi ingiusti!” ha dichiarato Gravina ai microfoni di Sky Sport. “Conosciamo lo stato dell’arte, alcuni attacchi sono fondati semplicemente su dati falsi. La giustizia sommaria non va mai bene, bisogna avere tutti gli elementi”
Si è poi soffermato sul Report Covisoc sulle plusvalenze sospette: “Non abbiamo allentato i parametri. Si fa riferimento a una mail della Covisoc del 30 giugno, con licenze approvate in precedenza, entro aprile. E’ una comunicazione che inoltre chiedeva di non tenere conto di una legge dello stato. La FIGC rispetta le leggi del nostro Paese.”
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Gravina difende il sistema calcio: “Diamo al paese 17 volte quello che riceviamo!”
Gravina poi non ci sta a subire passivamente le accuse ad un sistema calcio malato e non autosufficiente: “Le società si sono accollate moltissimi oneri e non hanno avuto nessun aiuto. Hanno perso introiti perché sono mancati ben 22 milioni di spettatori.”
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“Nonostante tutto, il calcio è partito.” ha poi concluso Gravina. “E abbiamo dato, con i settori collegati, 1,2 miliardi di gettito fiscale. Dovevano dirci grazie, le società hanno pagato tutti gli stipendi che potevano. Ora io non voglio sostituirmi alla magistratura, ma bisogna precisare. Per ogni euro di contributo che ci è stato dato, è stato restituito 17 volte tanto.“