Nella giornata di sabato i pm che indagano sulle plusvalenze della Juventus hanno interrogato per ben 10 ore il DS Federico Cherubini.
L’inchiesta che rischia di stravolgere il calcio italiano, e che coinvolge in prima persona la Juventus e numerose operazioni di mercato definite “sospette”, prosegue senza sosta. È Repubblica a riportare che nella giornata di ieri i pm hanno convocato in procura il direttore sportivo bianconero Federico Cherubini.
Subentrato in estate a Fabio Paratici, di cui era il braccio destro, Cherubini è stato interrogato per ben 10 ore a proposito dei trasferimenti che riguardano 282 dei 322 milioni di euro contabilizzati dal club negli ultimi tre anni. E se prossimamente saranno sentiti anche gli altri dirigenti Maurizio Arrivabene, Giovanni Manna e Paolo Morganti, sembra scontato che a macchia d’olio l’inchiesta coinvolgerà anche i club che sono stati coinvolti nelle operazioni “a specchio” che coinvolgevano scambi di giocatori.
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Inchiesta Juventus, spunta anche l’operazione CR7
All’attenzione della Procura di Torino, sempre secondo quanto riporta Repubblica, anche il rapporto tra la Juventus e Cristiano Ronaldo e alcuni sospetti “mandati fittizi” a procuratori i cui pagamenti non sembrerebbero corrispondere alle operazioni concluse.
In una nota ufficiale la Juventus ha assicurato di essere pronta a collaborare con gli inquirenti per chiarire tutti gli aspetti della vicenda. Il club bianconero ritiene “di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie. In conformità ai principi contabili e in linea con la prassi internazionale della football industry e le condizioni di mercato”.
Secondo i pm la Juventus, grazie soprattutto a Fabio Paratici oggi al Tottenham, avrebbe messo in piedi un vero e proprio “sistema” utile a far quadrare conti e bilanci e correggere le perdite degli ultimi anni, andando così a esporre ai soci una situazione economica non corrispondente alla verità. Tra gli indagati risultano anche il presidente Andrea Agnelli e Pavel Nedved, che sarebbero comunque stati a conoscenza di quanto avveniva.
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Nelle prossime settimane vedremo come proseguiranno le indagini e quali altri club saranno coinvolti. Ma certo è che il calcio italiano trema. Ancora una volta.