Paulo Fonseca ha lodato il cammino compiuto dall’Italia all’Europeo e ha rivelato di aver provato a convincere Barella per portarlo alla Roma
Paulo Fonseca ha concesso un’intervista a ‘La Repubblica’ in cui è tornato sulla sua esperienza alla Roma. Il tecnico portoghese ha parlato pure della nazionale di Roberto Mancini, che nella finale degli spareggi per il Mondiale potrebbe incontrare il Portogallo.
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Roma, Fonseca: “Chiamai Barella per convincerlo a trasferirsi in giallorosso, lì ero solo”
Fonseca dopo il suo addio alla Roma – annunciato peraltro prima dell’addio della scorsa stagione, quando i giallorossi hanno comunicato anche l’arrivo di José Mourinho – è stato avvicinato dai media ad altre panchine, su tutte quelle di Fiorentina, Tottenham e Newcastle tuttavia è ancora a riposo.
Il portoghese ha fatto i complimenti all’Italia per il cammino compiuto nel corso dell’Europeo: “La mentalità dei calciatori ha fatto la differenza. Si vedeva fin dalle qualificazione, non a caso ai miei amici ho detto che la squadra di Mancini sarebbe state tra le favorite. Dalle primissime partito ho avuto la convinzione che avrebbe vinto”.
Fonseca ha poi fatto una rivelazione inerente Barella: “Lo avrei voluto alla Roma, ho provato a convincerlo parlando con lui al telefono un paio di volte. Tecnicamente è molto brave. Mancini ha saputo costruire sul talento un grande collettivo, non è un qualcosa che riesce facilmente. Alcuni hanno grandi talenti ma non sono squadra”.
A Roma ha vissuto due anni complicati ma intensi con la semifinale di Europa League come fiore all’occhiello: “Petrachi e Joao Pinto sono stati miei alleati. Nella capitale ho vissuto il periodo probabilmente più difficile degli ultimi 15 anni, ero solo a causa della transizione societaria”.
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Riguardo al futuro, Fonseca ha poi aggiunto: “Voglia una squadra che abbia il coraggio di credere nelle mie idee. Essere libero non significa accettare qualunque idea. Alcune delle squadre che mi sono state accostate sono state piste reali altre soltanto voci. Mi piacerebbe di più allenare un club ma non mi precludo la possibilità di scegliere una nazionale”.