Nasser Al-Khater, capo dell’organizzazione dei Mondiali di Qatar 2022 ha denunciato la campagna mediatica negativa contro il suo Paese.
In attesa di capire se anche l’Italia farà parte della manifestazione, il Mondiale l’anno prossimo farà tappa in Qatar. Sarà il mondiale di diverse “prime” volte. La prima volta in un paese arabo, la prima volta in medio oriente, la prima volta si giocherà d’inverno.
A tenere banco però saranno anche le tantissime polemiche che accompagneranno questa manifestazione. In particolare quelle riguardanti le condizioni di lavoratori legati a questa manifestazione. Il The Guardian aveva parlato di addirittura 6.500 lavoratori immigrati morti durante la preparazione del mondiale. Altre stime dell’Organizzazione internazionale del Lavoro di 50 morti solo nel 2020.
Cifre lontanissime da quelli rilasciate dal Qatar che parlano di “soli” 3 morti bianche ufficiali e altre 39 in incidenti “non lavorativi”. Nonostante ciò, stando a quanto riporta il quotidiano Le Figaro, il capo dell’organizzazione di Qatar 2022, Nasser Al-Khater è passato all’offensiva, denunciando la a suo avviso feroce campagna mediatica che sta subendo il Qatar.
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“Abbiamo fatto tanti passa avanti” Qatar 2022 rispedisce le accuse al mittente
Al-Khater ha voluto sottolineare come i media sono troppo impegnati nel montare una campagna contro Qatar 2022 per vedere “i grandi progressi che abbiamo fatto in questi anni”.
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“Alla gente non piace parlare dei nostri passi avanti” ha concluso Al-Khater, ponendo l’accento sul fatto che ormai il Qatar ha una sorta di leggenda nera che aleggia su questo mondiale e che quindi tutti sono portati a parlare solo delle cose negative, sottostimando gli aspetti positivi.