Alla vigilia di Lazio-Juventus il doppio ex Paolo Di Canio non si risparmia e critica pesantemente un giocatore bianconero.
Nel corso della sua lunga e onorata carriera Paolo Di Canio ha indossato le maglie di alcuni dei club più importanti della Serie A: esploso nella Lazio, dopo un triennio con molte più ombre che luci alla Juventus è passato anche da Napoli e Milan prima di chiudere ad alti livelli nuovamente con l’Aquila dopo essersi messo alla prova con successo anche con il calcio inglese e scozzese.
Alla vigilia di Lazio-Juventus, gara che potrebbe risultare decisiva per il futuro di entrambe le squadre anche se siamo soltanto a un terzo del campionato, Di Canio – oggi apprezzato opinionista – si è espresso da doppio ex sulle due squadre senza risparmiare bordate nei confronti di alcuni giocatori bianconeri.
In particolare l’oggetto delle sue critiche, espresse durante un’intervista al Corriere dello Sport, è stato il centrocampista francese Adrien Rabiot, arrivato a parametro zero dal PSG nell’estate 2019 e che ancora non si è espresso al meglio in bianconero.
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Di Canio punge Rabiot: “Non capisco che giocatore è”
“Rabiot arriva morbido nei contrasti, non riesce a far pesare la sua fisicità, è un giocatore di un metro e 90 ma sembra alto un metro e 20. Non è una mezzala, non è un incursore, che giocatore è? Cosa può dare alla Juve?”
37 presenze nella sua prima stagione in bianconero con Maurizio Sarri, 47 nella successiva con Andrea Pirlo in panchina, titolare nel forte centrocampo della Francia campione del mondo di Didier Deschamps, Rabiot continua a faticare nel ritagliarsi uno spazio alla Juventus. Per Di Canio però il francese non è l’unico problema della Vecchia Signora.
“Anche Dybala non è al meglio, qualcosa si è inceppato con l’arrivo di Cristiano Ronaldo. Non dimentichiamoci che hanno cercato di cederlo, forse ha sofferto di non essere più il protagonista assoluto e certo ha subito CR7 più di trarne giovamento. Resta un giocatore fantastico, lo dico per il popolo dei social.”
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Per Di Canio il punto è che “Allegri vuole una squadra compatta, ma il problema è che quella di oggi è più fragile, un gol non basta per essere sicuri e il centrocampo non aiuta. Non riesce a costruire né a fare filtro.”