Un successo e un pareggio per le italiane nella quarta giornata della fase a gironi di Champions League, Juve e Atalanta in Europa possono dire la loro e giocarsela davvero con tutti.
La Juve cambia faccia in Europa, anzi cambia mentalità. Rapidità, aggressività, atteggiamento, ritmi da Champions, con queste carte la Vecchia Signora cala un poker allo Zenit, qualificandosi con due giornate di anticipo agli ottavi di finale. E’ la quarta vittoria consecutiva in Europa, i bianconeri fuori dal campionato sono irriconoscibili.
Problemi risolti? Certamente no, ma indubbiamente una ventata diversa alla stagione di Allegri, un punto a capo da cui ripartire. In Europa è un’altra Juve, più offensiva, più solida, affamata, dimostrazione del fatto che le gambe contano fino a un certo punto, ma poi è la testa che fa la differenza e quella dei bianconeri in Champions è decisamente più leggera. Intanto, la cosa più bella e vera della Juve è stata Paulo Dybala, l’uomo che le è più mancato negli ultimi mesi sembra essersi ritrovato, sin dall’avvio primo su tutte le seconde palle, vivace e pungente, leader indiscusso e regista offensivo. Ed è proprio da lui che si dovrà ripartire.
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Atalanta, la corsa Champions si complica
L’Atalanta ha giocato un’altra gara straordinaria in Europa, chiusa con orgoglio e rammarico, ma con nuove consapevolezze per la Dea che ha saputo giocarsela contro il Manchester United alla pari fino all’ultimo. Peccato per le prodezze di CR7, è tutta nel re di Champions la vera differenza tra le due squadre, con la doppietta di ieri è salito a quota 139 gol, numeri da capogiro che dimostrano la sua grandezza. Ronaldo non spegne i sogni dell’Atalanta, ma rende, ancora una volta, la strada in salita. Nessun passo falso verrà più concesso da ora in poi, serviranno due gare perfette, con due vittorie, per centrare la qualificazione agli ottavi di finale ed entrare per la terza volta di fila nel club delle migliori sedici d’Europa. Dove possa arrivare questa squadra moderna, soprattutto nella mentalità, non è prevedibile, ma intanto la creatura di Gasperini resta un modello per tanti grandi tecnici, essendo ormai la nostra squadra più internazionale.
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Adesso è il turno di Milan e Inter
Ora restano da vedere Milan ed Inter, per pensare al derby di domenica c’è ancora tempo, entrambe le squadre sono attese al varco dagli avversari europei. I rossoneri contro il Porto possono soltanto vincere per continuare a sognare la qualificazione agli ottavi. E’ una sfida da dentro o fuori, che può decidere il cammino del Milan tra le grandi e per questo servirà concentrazione e determinazione ai massimi livelli.
L’Inter ha in testa solo lo Sheriff Tiraspol. L’obiettivo è trovare tre punti fondamentali nella rincorsa agli ottavi di finale di Champions League. Simone Inzaghi sa bene quanto vale questo match, per farsi valere anche in Europa servirà grande attenzione ed equilibrio, senza mai sottovalutare i moldavi, tenendo a mente che questa squadra ha battuto Real e Shakhtar. L’Inter dovrà sfruttare le sue occasioni, dimostrare di essere il miglior attacco della Serie A, la ricetta del successo Inzaghi l’ha già scritta: costruire tanto, ma senza perdere equilibrio.