Mourinho, non ti abbiamo capito. Solo Ibanez vale più di tutto il Bodo Glimt

L’umiliazione della Roma col Bodo Glimt è grave quanto le parole di Mourinho, che ha sminuito metà della sua rosa. Cosa voleva ottenere?

L’umiliazione sofferta dalla Roma ieri sera è proprio il genere di partita che, su queste pagine, ci augurammo di non vedere più. L’Italia non vince un trofeo europeo per club da un decennio e, per quanto resti comprensibile l’esigenza di gestire le forze, il messaggio trasmesso ieri dai giallorossi è un totale disinteresse verso la Conference League. Competizione che, invece, potrebbero puntare a vincere.

La qualificazione, almeno, non sembra in pericolo (ci mancherebbe), ma quanto accaduto in Norvegia rende obbligatoria qualche riflessione. L’effetto Mourinho, dopo le sei vittorie consecutive iniziali, sembra svanito con quattro sconfitte nelle ultime sette gare, compresa l’onta norvegese. Nel club della capitale qualcosa non funziona e le dichiarazioni dello Special One lo confermano. 

Tutte le news sulla SERIE A e non solo: CLICCA QUI!

Quanto affermato nel postgara da Mourinho è molto grave. Dichiarare che “il Bodo ha più qualità della formazione iniziale” scelta dai romanisti, oltre a essere palesemente inesatto, risulta offensivo per chi è sceso in campo. Secondo Tranfermarkt, il valore di mercato dell’undici giallorosso superava i 125 milioni di euro. Il solo Ibanez, giusto per avere chiaro il quadro, vale circa 11 milioni in più dell’intera rosa del Bodo (25 milioni contro 14). 

In campo c’erano Borja Mayoral, autore di 17 gol e sette assist l’anno scorso, Villar, che con Fonseca era considerato un gioiellino, il ritrovato El Shaarawy, il promettente Darboe… Insomma, un gruppo che aveva assolutamente le potenzialità per battere i norvegesi. 

LEGGI ANCHE >>> La decisione di Mourinho per la Roma era l’unica possibile

mourinho roma
Mourinho (Getty Images)

Mourinho, che senso avevano quelle dichiarazioni?

Se a questo aggiungiamo che la tragedia sportiva vera e propria si è consumata nel secondo tempo, quando Mou ha schierato cinque titolari (Cristante, Abraham, Shomurodov, Mkhitaryan e Pellegrini), l’intemerata del portoghese contro metà della sua rosa risulta ancora più incomprensibile.

Mourinho ha detto che c’è una differenza enorme tra 12-13 dei suoi giocatori e tutti gli altri e che, se fosse per lui, farebbe giocare sempre gli stessi. Come deve sentirsi, dunque, chi fa parte del gruppo dei reietti? Come si potranno gestire serenamente tre competizioni, con rotazioni inevitabili e necessarie?

Non credo che quelle frasi mirassero ad  una rivoluzione nel mercato invernale. La Roma ha investito nel mercato estivo oltre 90 milioni, nonostante un indebitamento finanziario netto da 399.2 milioni: grossi movimenti a gennaio sono improbabili. Cosa voleva ottenere, dunque, lo Special One con quelle dichiarazioni? Non lo abbiamo capito, ma è probabilmente un nostro limite. Uno stratega come Mou un piano ce l’ha sempre. Nelle prossime settimane scopriremo se era quello giusto.

Gestione cookie