Marchisio difende Balotelli: “Se faceva male gli dicevano di…”

Le parole di Claudio Marchisio sugli episodi di razzismo nel mondo del calcio, ad esempio quelli di cui è stato vittima l’attaccante italiano, Mario Balotelli.

Al Salone del Libro di Torino tante le presenze eccellenti, anche del mondo del calcio. Vi ha presenziato, ad esempio, Claudio Marchisio, ex calciatore e grande tifoso della Juventus, il quale ha presentato il suo libro dal titolo “Il mio terzo tempo”. L’ex giocatore ha toccato diversi temi importanti, oltre a riferire diversi aneddoti e in tal senso è stato inevitabile affrontare anche la problematica relativa al razzismo.

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Razzismo, Marchisio ricorda: “Dicevano a Balotelli di togliere la maglia”

Marchisio e Balotelli con l'Italia nel 2014
Marchisio e Balotelli, Nazionale italiana 2014 (Getty Images)

A tal proposito Marchisio si è riferito a Mario Balotelli, attaccante italiano sfortunatamente spesso vittima di ululati razzisti soprattutto nel suo paese, in Serie A: “Finché le cose andavano bene, allora Mario era un’ancora di salvataggio. La finale degli Europei con lui non andò bene e gli dicevano di togliersi la maglietta, che non era italiano. Questa è la realtà”.

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Quello di Balotelli non è l’unico esempio eclatante e negativo del presente, la problematica del razzismo negli stadi, infatti, sta divenendo una piaga sempre più invasiva. Marchisio ha approfondito così: “Ricordo anche i buu rivolti a Weah quando veniva allo stadio a Torino. A volte il peccato è il silenzio. All’Europeo alcuni decidevano di inginocchiarsi altri no e alcuni decidevano di farlo soltanto se lo facevano anche gli avversari, ma in realtà o ci credi e non ci credi. Non si può semplicemente dire che si rispetta questa posizione”. 

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