Il razzismo nel calcio italiano, ai tempi di Lilian Thuram: il francese racconta quando la vittima fu Cannavaro
Da sempre attento alla lotta a qualsiasi forma di razzismo, Lilian Thuram ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de ‘Il Mattino’. L’ex difensore di Parma, Juventus e Barcellona ha abbracciato diverse problematiche, soffermandosi in particolare sulla discriminazione razziale e territoriale che, tutt’oggi’, prende vita negli stadi italiani.
Soprattutto, Thuram ha rivelato alcuni retroscena della propria esperienza in Serie A, raccontando anche del razzismo esistente tra il Nord ed il Sud del nostro Paese. Un forma di discriminazione che ha colpito spesso l’amico ed il compagno di una carriera (tra Parma e Juventus), Fabio Cannavaro.
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Il razzismo in Italia, il retroscena di Thuram su Cannavaro
“Io e Fabio siamo stati compagni di squadra per molto tempo. Ancora oggi, ricordo quando dagli spalti partivano i cori e gli insulti contro Napoli e i napoletani”, racconta con amarezza Thuram sulle colonne de ‘Il Mattino’. L’ex Parma e Juventus poi prosegue e spiega: “Parliamo di un problema storico in Italia, con le città del Nord che non accettavano quelli che arrivavano dal Sud, ai tempi del dopoguerra”.
Un tema ancora vivo, quello della discriminazione territoriale, che ha ripreso vita in queste prime giornate di campionato, con il ritorno dei tifosi allo stadio. Udinese-Napoli ne è stato un esempio, con una sparuta parte del tifo friulano che si è resa protagonista di cori beceri all’indirizzo della città partenopea e dei suoi abitanti. Cori che sono stati, poi, prontamente sanzionati dal Giudice Sportivo.