La Uefa ieri ha ritirato i provvedimenti contro le società ribelli che hanno tentato il golpe della Superlega.
Non ci sarà, però, una resa perchè già oggi la Uefa ha preparato una contromossa.
Il massimo organismo internazionale ha presentato una mozione di ricusazione del giudice del Tribunale di Madrid che aveva intimato all’Uefa di ritirare le sanzioni nei confronti di Juventus, Real Madrid e Barcellona e delle altre nove società che poi si sono ritirate dopo il fallimento dello scorso aprile.
La Uefa ha ravvisato significative irregolarità ed è pronta ad andare avanti nella battaglia legale facendo ricorso al Tribunale provinciale di Madrid.
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La battaglia finale tra Uefa e Superlega è alla Corte di Giustizia Europea
La Uefa attraverso un comunicato stampa ha ribadito d’aver agito sempre nel rispetto sia del proprio statuto e regolamento che del diritto europeo e ha annunciato d’intraprendere tutte le misure necessarie per ostacolare il progetto Superlega.
La vicenda che riguarda il tribunale di Madrid rappresenta solo una fase di schermaglie in attesa della sfida veramente decisiva. La battaglia legale ha il teatro della contesa definitiva alla Corte di Giustizia Europea che dovrà stabilire se è legittima la posizione dominante della Uefa nell’organizzazione del calcio europeo.
Da questo scontro a cascata si capiranno i margini dei club ribelli nel processo di formazione della Superlega. Per questo motivo la Uefa nel comunicato odierno ha specificato di aver fatto osservazioni formali al tribunale di Madrid, ricusato il giudice ma allo stesso tempo ha specificato di non riconoscere la sua giurisdizione.
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Il Tribunale di Madrid è entrato nella contesa e la Uefa non si tira indietro dal campo di battaglia ma lo scontro si deciderà altrove. La Corte di Giustizia Europea dovrà decidere se la Uefa rispetta i principi della concorrenza.
Ceferin s’augura di avere l’appoggio dei governi come accaduto nell’opposizione al golpe Superlega. Se gli avvocati dei club ribelli avranno ragione, dovrà cambiare l’intero sistema del calcio europeo che s’avvicinerà all’organizzazione di altri sport.
Nell’ambito di questo caos, c’è poi lo spazio per il dialogo che anche Agnelli ha citato nella lettera agli azionisti. Ceferin dovrà lavorare su due tavoli: quello legale, in attesa della Corte di Giustizia Europea che dovrebbe esprimersi entro la fine del 2021, e quello politico.