Maurizio Sarri non si arrende ed è pronto a continuare la sua guerra in tribunale: il precedente allarma il mondo del calcio
Per Maurizio Sarri ieri è arrivata un’altra delusione. Se la sua squadra in campo non riesce ancora ad ingranare, fuori dal campo le cose non vanno meglio per il tecnico di Figline. La Corte Federale d’Appello ha, infatti, confermato le due giornate di squalifica comminate all’allenatore dopo l’espulsione al fischio finale di Milan-Lazio. Uno stop doppio perché, come da comunicato del giudice sportivo, dopo il rosso ha protestato nel tunnel contro l’arbitro utilizzando espressione blasfeme. Proprio questo è l’aspetto che più di tutti ha fatto infuriare Sarri. Già prima del Galatasaray il tecnico aveva negato di aver bestemmiato e si era detto pronto a portare in tribunale il direttore di gara Chiffi.
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Lazio, Sarri pronto a portare Chiffi in tribunale
Come si legge sul ‘Corriere dello Sport’, Sarri ha dato mandato ai suoi legali di procedere davanti alla giustizia ordinaria nei confronti di Chiffi. Probabile – si legge sul quotidiano – che il direttore di gara sia querelato per presunta diffamazione.
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Prima però il tecnico dovrà chiedere ed ottenere una deroga alla clausola compromissoria. Difficile che la Figc gliela conceda visto che finora non è mai accaduto e che si rischierebbe di “creare un precedente pericoloso”. Sarri però vuole percorrere questa strada: sostiene di non aver proferito espressioni blasfeme ed è disposto anche a ricorrere alla giustizia ordinaria per veder accolte le sue ragioni.