Una stangata pesante per Maurizio Sarri. Dopo la sconfitta contro il Milan ed il parapiglia nel finale, arriva la decisione del giudice sportivo
Una sconfitta che brucia ancora, quella rimediata dalla Lazio in casa del Milan. Un 2-0 che ha visto i biancocelesti in balia di un avversario quadrato, in grado di prendere prontamente le misure dei ragazzi di Sarri, riuscendo ad infilare due reti eludendo quello che dovrebbe essere un sistema difensivo ben strutturato come quello dell’ex allenatore di Napoli e Juventus.
La verità è che alla Lazio servirà ancora tempo (lo ha ribadito anche Immobile nelle scorse settimane) per assimilare tutti i dettami di gioco del nuovo allenatore. Le differenze con quello che era il sistema di gioco di Simone Inzaghi sono evidenti, ed anche questo influisce sulla tempistica di apprendimento da parte della squadra. Nel frattempo, proprio per Sarri, arriva una pessima notizia.
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Sarri, che stangata: la decisione del giudice sportivo
Durante la partita si è respirato un clima decisamente teso tra le due squadre, che ha visto accendersi anche un parapiglia nel finale. Protagonisti Ibrahimovic e Maurizio Sarri, con lo svedese redarguito in maniera molto dura dall’allenatore della Lazio. Ma lo stesso tecnico, evidentemente, si è imposto superando i limiti e provocando la reazione dell’arbitro, che lo ha espulso nell’immediato post partita.
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E cosi è arrivata in questi minuti anche la decisione del giudice sportivo. Sarri è stato squalificato per due giornate, e dunque non sarà in panchina durante i match contro Torino e Cagliari, rientrando giusto in tempo per il derby della capitale contro la Lazio.
Nel comunicato diramato dal giudice sportivo, questi spiega che la squalifica è stata applica perchè Sarri ha “cercato uno scontro verbale con un calciatore della squadra avversaria, assumendo un atteggiamento intimidatorio e inveendo contro il medesimo con parole minacciose”. Poi la seconda giornata di squalifica, perchè l’allenatore avrebbe contesta le decisioni arbitrali con “espressioni blasfeme“.