In vista del confronto in Champions League tra Real Madrid e Inter giungono le dichiarazioni dell’ex attaccante Zamorano sullo scudetto ‘rubato’ dalla Juventus, nella sua epoca nerazzurra.
Ivan Luis Zamorano è il grande ex di Real Madrid e Inter che può commentare la sfida stellare prevista in Champions League la prossima settimana. Non solamente il cileno ha vestito entrambe le uniformi con successo, ma attualmente commenta per Univisión le competizioni europee. In occasione di un’intervista rilasciata ai microfoni di ‘AS’ ha parlato delle differenze di esperienza nei due club, facendo un riferimento polemico anche alla Juventus.
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Zamorano ricorda: “Con l’Inter vincemmo lo scudetto, ma la Juventus ce lo rubò”
“Se i quattro anni al Real sono stati meravigliosi, quelli all’Inter non sono stati da meno. Quell’Inter era molto sudamericana, tutto girava intorno all’allegria e agli scherzi. Entrambe le squadre devono arrivare prima e seconda, sono favorite. Il mio cuore chiede che pareggino, però la mia mente dice che il Madrid vincerà al Bernabeu e l’Inter a San Siro”, dichiara l’attaccante.
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Entrando nello specifico però racconta: “A differenza di quanto accaduto al Real, all’Inter nessuno mi disse che dovevo andare via. Mi dissero che ero ancora in una rosa nella quale giungevano i migliori calciatori del mondo, uno era Ronaldo. Come calciatore ho potuto commettere degli errori, ma avevo qualcosa d’importante: la mia forza mentale. Feci ciò che avrei dovuto. Era una squadra straordinaria con Baggio, Recoba, Vieri… e chiaramente Ronaldo. Capì che avrei dovuto sforzarmi il doppio per giocare e fu ciò che feci. Optai per il cammino giusto, quello della sforzo, e alla fine ce la feci. In tutte le squadre in cui ho giocato sono stato considerato un guerriero ed è ciò che ero. Lottavo più di chiunque altro per poter giocare. Quell’anno vincemmo la Coppa UEFA contro la Lazio a Parigi e segnai il primo gol. Vincemmo anche lo scudetto, anche se ce lo rubò la Juventus. Col tempo venne fuori che in quella partita decisiva era stato comprato l’arbitro…”. Il tempo passa, certi rancori restano. Si sa.