L’ex dirigente Luciano Moggi in un’intervista ha parlato della sfida tra Napoli e Juventus in programma oggi e delle esigenze dei tifosi
Il match tra Napoli e Juventus di oggi è la prima grande sfida della Serie A appena cominciata. La sfida tra le due squadre è ricca di fascino ed ultimamente si è arricchita anche di qualche capitolo in cui i destini si sono intrecciati. Sul match si è espresso anche Luciano Moggi, doppio ex. L’ex dirigenze ha toccato vari temi nell’intervista concessa a ‘Libero’. Si è soffermato anche sull’aspetto economico, che condiziona chiaramente le strategie di tutte le società. ‘Lucky Luciano’ è stato abbastanza duro nei confronti dei tifosi, sempre distratti – a suo dire – nei confronti degli aspetti economici: “Il Napoli è accusato di immobilismo sul mercato, come se a De Laurentiis bastasse la qualificazione in Champions League e i milioni che ne conseguono per tenere i conti a posto. La Juventus è invece stata contestata per la mancata sostituzione di Ronaldo. Tifosi e società appartengono a due mondi totalmente distinti e in subbuglio tra loro. I tifosi però dovrebbero capire che le società sono delle società per azioni e che in caso di fallimento devono portare i libri in tribunale”.
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Moggi stuzzica la Juventus: “Per la partita di stasera ho una leggera preferenza per il Napoli”
Luciano Moggi ha poi proseguito la sua disamina: “Non bisogna drammatizzare se il Napoli non spende oppure se la Juventus vuole anticipare l’addio di Chiellini e Bonucci, perché ormai sono in riserva per l’età, e intenda cominciare un ciclo con i giovani”, ha proseguito giustificando l’operato di entrambi i club. Infine, ‘Lucky Luciano’ si è lasciato strappare anche qualcosa in merito al confronto del ‘San Paolo-Maradona’: “Per questa sera ho una leggera preferenza per il Napoli“. Una dichiarazione che sicuramente non farà piacere ai tifosi della Juventus.
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Nel corso della sua carriera, l’84enne ex dirigente nato a Monticiano – in provincia di Siena – ha lavorato anche in altre piazze: Roma, Lazio e Torino. La sua parabola è stata interrotta nel 2006 dallo scandalo denominato ‘Calciopoli’.