Napoli-Benevento finisce 1-5. Una figuraccia storica della squadra di Luciano Spalletti che lancia in campo seconde linee e tanti giovani.
Con il match contro la Juventus sempre più vicina, il Napoli di Luciano Spalletti è costretto a guardarsi allo specchio ed a prendere coscienza dei propri mezzi. Della squadra azzurra degli anni migliori, in questo momento storico nemmeno l’ombra. Ma era chiaro che, visto l’andazzo delle ultime annate, il club avesse perso qualcosa dopo l’addio di Maurizio Sarri. Quello che è accaduto questa sera allo stadio Diego Armando Maradona, però, nessuno poteva immaginarlo. L’amichevole contro il Benevento di Fabio Caserta, finita 1-5, ha messo in mostra diversi limiti dell’organico partenopeo. Ok le seconde linee in campo, va bene anche la scelta di Spalletti di provare tanti giovani e diverse soluzioni tattiche, ma quanto visto in campo lascia più di una perplessità.
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Chissà cosa avranno pensato i tifosi accorsi sugli spalti in questo sterile lunedì sera quando Mario Rui è stato schierato a centrocampo. Il terzino portoghese, per un bel po’ è stato schierato nel ruolo di play in mezzo al campo. Una sorpresa anche per gli addetti ai lavori che mai avrebbero immaginato di vederlo in quella posizione. Chissà cosa avranno pensato anche quando l’incolpevole (per esperienza, ndr) Davide Marfella è stato costretto in più di un’occasione a qualche brutta figura in uscita od in fase di costruzione. E’ evidente che il problema più grande di questa sera non siano state le sue lacune tra i pali, bensì altro. E vanno pescate in alcune scelte societarie, soprattutto sul mercato.
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La conferma di Kevin Malcuit in rosa, fuori dai radar nelle ultime stagioni, fa storcere il naso a qualcuno. Ed in effetti il laterale non ha convinto affatto contro il Benevento. Così come a non convincere è stato il nuovo arrivato Juan Jesus. Il difensore, alla prima con la maglia azzurra, ha sì fermato con il fisico un paio di avanzate offensive beneventane, ma non ha dimostrato la giusta personalità per poter essere una certezza qualora Koulibaly dovesse rifiatare.
“Non capita sempre di fare cinque gol al Napoli” ha dichiarato Fabio Caserta nel post gara. Ed in effetti è vero. Perché non capita spesso di vedere un Napoli così disorganizzato e senza idee. Insomma, senza titolari il Napoli fa fatica ed è evidente. Il vero quesito da porsi è “Riuscirà Spalletti a dare la propria impronta anche a chi è stato, fino ad ora, ai margini del progetto? Chissà. Intanto, al Maradona, la figuraccia è storica.
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