L’esperienza al Napoli, le fughe notturne e non solo: Jorginho si racconta a ‘The Players Tribune’ e rivela: “È stato difficile”
Fresco UEFA Player of the Year, Jorginho ne ha fatta di strada. Il centrocampista italo-brasiliano è stato uno dei protagonisti della Champions League vinta dal Chelsea e dell’Europeo vinto dalla Nazionale di Roberto Mancini. Una crescita esponenziale, che l’ex Verona ha raggiunto ed esplorato nel corso della sua esperienza al Napoli.
Un’esperienza, però, che nasconde qualche risvolto agrodolce, nonostante il rapporto d’amore che ancora intercorre tra Jorginho ed il capoluogo campano. “Mio padre mi diceva che assomigliavo ad un fuggitivo, in città giravo sempre con berretto e felpa – racconta tra le risate l’ex azzurro, a ‘The Players Tribune’ – Napoli è una città che trasuda passione, trattano i propri calciatori come divinità. Un po’, è stato difficile”.
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Poi Jorginho continua nel suo racconto di Napoli: “C’è una passione… Sappiamo tutti come sono i napoletani, vero? Non potevo andare al parco o al supermercato. Non avevo possibilità – ride ancora incredulo l’italo-brasiliano, che poi aggiunge – Una volta uscì con un mio amico di domenica. Iniziammo a girare per Napoli. Lo portai in centro alle 17.00, c’era un caos… Per non farci scoprire abbiamo iniziato ad incamminarci da camuffati”.
Di qui, l’incredibile aneddoto: “Riuscimmo ad arrivare nel retro di un bar, senza che nessuno ci riconoscesse. Poi, proprio il cameriere mi chiede una foto. Dopo è stato il delirio, la piazza era gremita di persone. C’era una folla incredibile. Ogni passo facevo tre foto, mi strattonavano e spingevano. Pensavo che non saremmo mai tornati a casa”.
“All’improvviso, qualcuno mi tira fuori dalla folla e convince gli altri a farmi tornare a casa. Era un ragazzone dei gruppi organizzati. Gli dico ‘Grazie mille’ e lui mi sorride e mi chiede una foto… Napoli non ha senso, ma l’ho amata alla follia. E’ stato difficile per me andare via”, ha concluso Jorginho.
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