Ronaldo in panchina, il caso aperto nel pre partita ed il campione portoghese che ancora una volta zittisce tutti.
Cambia la storia, cambiano gli scenari e con essi anche la percezione comune di quello che è (o potrebbe essere) il destino di un uomo. E l’estate di Cristiano é stata un turbinio costante di sterzate, giravolte, indiscrezioni, tutto volto e concentrato sul suo futuro, dettato dalle scelte di un campione chiamato a combattere contro il tempo che avanza.
Non si tratta soltanto della sua età anagrafica, per inciso. Cristiano porta sulle spalle il peso di una carriera straordinaria, un biglietto da visita che spinge sempre le aspettative oltre il limite. Un limite, va detto, che lo stesso Ronaldo ha superato tante e tante volte nel corso dei suoi anni da protagonista indiscusso nel mondo del calcio. Un limite che i tifosi della Juventus vorrebbero vedere ancora superato, sempre con la maglia bianconera sulle spalle.
Ed allora ecco che torna, il futuro. Le scelte. La possibilità di poter vedere tutto cambiare in uno schiocco di dita, come il titano Thanos durante la guerra contro gli Avengers. Il timore, per il popolo juventino, di poter perdere la sua pedina più preziosa di uno scacchiere volto a puntare sempre al top.
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E cosi l’assenza dal primo minuto, per la partita contro l’Udinese, ha fatto non poco rumore nei minuti che hanno preceduto il match della Vecchia Signora. “Perchè Cristiano non c’è?”, e la mente viaggia, proiettandosi verso una dimensione che alcuni non vorrebbero mai accettare. Perchè andare via adesso? Il ritorno di Allegri, un Inter ridimensionata, la possibilità di rimettere le mani sullo Scudetto, e magari provare a fare qualcosa di più in Europa.
Con Ronaldo in squadra. Questo chiedono i tifosi, questo si aspetta il popolo bianconero. Cristiano vuole andar via? Possibile, dopo tre anni dove ha comunque vinto e mostrato lo strapotere di un campione ancora in grado di dire la sua, anche in un campionato difficile come quello italiano.
Il timore di perdere un campione come Cristiano, e quello che rappresenta anche in un contesto come quello bianconero, è tangibile ma soprattutto legittimo. Eppure, la realtà dice che il portoghese è ancora lì, a Torino, dove la gente lo osanna in lungo ed in largo, vantandosi di poter contare in squadra su uno dei giocatori più forti sul pianeta (per alcuni ancora il più forte).
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Nessuno ha schioccato le dita. Non c’è Thanos che abbia fatto sparire Ronaldo da Torino. Tante chiacchiere attorno al portoghese, che lui stesso ha provato a spegnere anche attraverso un post pubblicato su Instagram. “Sto rompendo il mio silenzio ora per dire che non posso permettere alla gente di continuare a giocare con il mio nome. Rimango concentrato sulla mia carriera e sul mio lavoro”, ha scritto il campione appena quattro giorni fa.
E cosi anche alla Dacia Arena, al netto del ‘caso’ aperto nel pre partita, Ronaldo ha nuovamente messo a tacere l’assordante rumore mediatico. Vestire i panni della Juventus, ed al tempo stesso quelli del professionista (ma non è una novità), dando tutto in campo anche se entrato a partita in corso. Il gol poi annullato (ironia della sorte) e quell’esultanza con lo sguardo attento, infiammato, rivolto verso l’altra parte della barricata. Dove si parla di Cristiano, e dove Cristiano puntualmente rimette tutti in silenzio. Un perfetto ‘Avenger’.
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