“Ipocriti e disonesti”: dall’Inghilterra nuovo attacco all’Italia

Tornano le polemiche su Euro 2020, in particolar modo su Italia-Inghilterra. Questa volta è il giornalista Nicholas Farrell a parlare attraverso Libero. 

È trascorsa oltre una settimana dalla vittoria di Euro 2020 da parte dell’Italia ma l’Inghilterra non accetta ancora né il risultato né le critiche per l’atteggiamento mantenuto. Come ad esempio l’episodio dei giocatori che si sfilano dal collo la medaglia del secondo posto. Nicholas Farrell ha scritto per ‘Libero’ e con un editoriale ha risposto passo dopo passo alle varie considerazioni susseguitesi dopo la gara di Wembley.

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Inghilterra, l’attore Farrell attacca l’Italia dopo la finale di Euro 2020

Tifosi inglesi prima della finale di Euro 2020
Tifosi inglesi (Getty Images)

“Vincere il campionato europeo non bastava agli italiani, che nei giorni successivi hanno partecipato a un’orgia di supremazia morale”, esordisce nel testo. Sull’episodio delle medaglie spiega che le critiche sono esagerate perché “la rimozione delle medaglie da finalisti perdenti nei tornei di calcio” è molto diffusa “non come segno di disprezzo verso l’avversario ma verso sé stesso”.

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Le accuse si fanno decisamente più pregnanti quando si entra nel merito del razzismo. In particolare nel momento in cui dagli spalti di Wembley viene fischiato l’inno di Mameli e all’esterno dello stadio non sono mancati tafferugli: “Non conta che spesso anche i tifosi italiani deridano e fischino gli inni dell’avversario. Né che, se avesse perso l’Italia, i loro tifosi senza dubbio avrebbero abbandonato Wembley appena finita la partita. Diciamola: perdere una finale, soprattutto ai rigori, è deprimente”. Poi la conclusione, nella quale Farrell giudica ipocrita e disonesta la presa di posizione nei riguardi degli inglesi, definiti razzisti, a causa di un piccolo gruppo di essi che si è dimostrato tale: “La Gran Bretagna, infatti, è uno dei Paesi meno razzisti d’Europa, avendo accolto un numero enorme di immigrati dal Commonwealth. E tutto ciò, da un Paese che regolarmente spicca come uno dei più corrotti in Europa”.

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