“La gente non se ne rende conto”: Gattuso racconta cosa è andato storto

Gattuso commenta gli insulti ricevuti dai tifosi del Tottenham, che gli hanno impedito di diventare il nuovo allenatore della squadra.

L’accordo era stato praticamente trovato. Mancava soltanto la sua firma sul contratto biennale. Poi però, nel giro di poche ore, ecco gli insulti online e la doccia fredda inaspettata. Continuano ad essere giorni complicati per Gennaro Gattuso, nelle scorse settimane ad un passo dal diventare il nuovo allenatore del Tottenham. Un matrimonio annullato a causa della reazione dei tifosi degli Spurs i quali, su Twitter, avevano fin da subito contestato fortemente l’arrivo dell’allenatore ex Napoli ritenuto “razzista” e “omofobo”.

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Levy in tribuna
Daniel Levy (Getty Images)

Gattuso e gli insulti dei tifosi del Tottenham: “Fanno male”

Un tam tam mediatico che, di fatto, ha convinto il presidente Daniel Levy a tornare sui propri passi e a bloccare l’intera operazione. Ma come sta vivendo Gattuso questa situazione? A raccontarlo è lui stesso, ai microfoni de ‘Il Mattino’: “Mi hanno descritto come non sono, la delusione è stata grande. Non c’è stato niente da fare, non ho neanche potuto difendermi e spiegare – ha affermato – che non sono quello che i tifosi raccontavano sui social. Questa definizione di me ha fatto più male che un esonero o qualsiasi sconfitta, ma ho dovuto accettarla per forza. Il web è pericoloso e la gente non se ne rende conto”.

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L’allenatore, in passato anche al Milan, ha quindi rispedito al mittente gli attacchi ricevuti. “Certe cattiverie vengono da Facebook e Twitter dove è possibile dar forza a qualsiasi falsità. Io non ho alcun profilo. E non li voglio avere. Perché – sono le parole di Gattuso – mi dovrei far insultare per qualsiasi cosa? Non ho nemmeno Instagram. Non capisco, se bevo una bottiglia di vino, quale sia il motivo di scattare una foto per farlo sapere ad altri. Sono fatti miei”. Capitolo chiuso, invece, quello riguardante la Fiorentina. “Meglio lasciar stare, se n’è parlato anche troppo. Inutile aggiungere altri particolari. Storia finita”.

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