Insigne ha portato l’Italia in semifinale, ma c’è chi ha il coraggio di criticarlo anche oggi. A Napoli e con la Nazionale, per Lorenzo è una costante
Insigne ha portato l’Italia in semifinale di Euro2020 eliminando un Belgio strafavorito, e lo ha fatto con un gol straordinario. Sì, uno dei suoi ‘tiraggiri’ che gli vengono continuamente rinfacciati e ai quali ora il paese intero deve inchinarsi. Il fatto che Lorenzo continui imperterrito a provare quella soluzione nonostante tutto, è sintomo di un coraggio innato, purtroppo nascosto da un carattere spigoloso.
Non potrebbe essere altrimenti per un ragazzino cresciuto in una famiglia umilissima, che ha subito (e subisce ancora) costanti prese in giro per il suo fisico, lo stesso che gli impedì di firmare con l’Inter da bambino. Insigne spesso non brilla per simpatia, ma si è dovuto costruire una corazza con la quale difendersi dalle critiche che gli giungono un po’ da tutte le parti. E ci è riuscito.
Nessuno è profeta in patria, certo, ma ciò che gli riserva parte della tifoseria partenopea sa di accanimento. Finanche oggi, dopo una stagione da 19 gol e 11 assist e la rete straordinaria col Belgio, c’è chi sui social scrive che, a suo avviso, Lorenzo “può andarsene” perché “non ha ancora spiegato cosa è successo col Verona”. Un atteggiamento assurdo nei confronti di uno dei migliori frutti nella storia del vivaio del Napoli, che porta letteralmente sulla pelle il San Paolo, lo stemma del club e il volto di Maradona. Inspiegabile.
Nel resto d’Italia, invece, a Insigne tocca pagare lo scotto di essere napoletano. Non gli si perdona quasi nulla e gli si fa pesare in continuazione il fatto di portare la 10 senza essere Totti, Del Piero o Baggio. Il gol di ieri è una risposta a chi ancora non comprende il suo talento e non l’ha fatto nemmeno dopo le altre grandi prestazioni di quest’Europeo.
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Insigne, un capolavoro per spegnere le polemiche
Contro l’Austria, per esempio, il decisivo gol del 2-0 arriva grazie a uno stop e a un passaggio filtrante che è difficile anche da immaginare per chi non ha i suoi piedi, ma non lo ha sottolineato quasi nessuno. Per fortuna, se ne sono accorti all’estero. L’Equipe, Olé, AS, Marca e la stessa UEFA hanno incoronato Insigne migliore in campo, riconoscimento che per diverse testate italiane neanche ieri meritava (!).
Mi chiedo cosa debba fare, Lorenzo, per poter scendere in campo con la mente libera. Sapendo che, anche dopo una gara storta, avrebbe il meritato sostegno dei suoi conterranei. Non sono bastati i gol contro Milan, Borussia Dortmund, Juventus, Fiorentina in finale di Coppa, Lazio, Inter, Roma, Real Madrid, Manchester City, Liverpool, PSG, Barcellona, Argentina, Spagna, Inghilterra e Belgio per convincere del contrario chi dice che nelle gare importanti sparisce.
Non sono stati sufficienti nemmeno i 109 gol e 85 assist che ha firmato in 397 gare col Napoli, né le 10 reti e nove passaggi vincenti realizzati in 45 presenze con la Nazionale, oltre a un incalcolabile lavoro senza palla, per renderlo indiscutibilmente leader delle due maglie azzurre che indossa.
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E allora, caro Insigne, guarda e passa. Goditi il tuo talento e questi anni stupendi, smettila di farti condizionare (perché, purtroppo, ti succede) da una minoranza rumorosa. Sorridi, divertititi assieme ai tuoi compagni e gioca con la leggerezza di cui Mancini parla da un mese. Probabilmente, nemmeno un altro ‘tiraggiro’ vincente a Wembley servirebbe a cambiare certi giudizi. Dunque, perché curarsene?