Morata nel mirino dei tifosi: insulti e minacce dopo la partita contro la Polonia. L’attaccante della Juventus si sfoga.
Brutto periodo per Alvaro Morata. L’attaccante della Juventus, titolare nella Spagna del Ct Luis Enrique che lunedì alle ore 18 sfiderà la Croazia negli ottavi di finale dell’Europeo, è infatti costantemente nel mirino dei tifosi spagnoli. I motivi sono da ricercare nei diversi gol falliti (soprattutto contro la Svezia nella prima partita del girone), nel rigore sbagliato durante la sfida con la Slovacchia e, più in generale, nelle prestazioni offerte in campo ritenute dai supporter non sufficienti.
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Morata nel mirino dei tifosi: arrivano gli insulti e le minacce
Un clima difficile con cui convivere, come ha ammesso lo stesso Morata ai microfoni di ‘Radio Cope’. “Ho passato 9 ore senza dormire dopo la partita contro la Polonia. Ho ricevuto minacce, insulti verso la mia famiglia, persone che speravano che i miei figli morissero”. Finora nel torneo la punta ha messo a segno solo una rete: un bottino troppo magro, considerando le attese. “Forse non ho fatto il mio lavoro come avrei dovuto e capisco le critiche, ma vorrei che le persone si mettessero nei miei panni e immaginassero cosa significa ricevere minacce e sentire qualcuno che spera che i tuoi figli muoiano. Ogni volta che entro in una stanza, sposto il telefono altrove. Ma lo dicono comunque a mia moglie, o ai miei bambini”.
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In molti non hanno apprezzato le sue parole rilasciate al termine della sfida con la Polonia (“i tifosi non vedono l’ora di criticarci”). “Non le ho fatte con arroganza” ha chiarito Morata. “Erano frutto della rabbia. Io do sempre la vita per la Spagna e non capisco perché i tifosi si arrabbiano se dico che parlare è gratis. Se dicessi che siamo i migliori e vinceremo gli Europei sarebbe stato meglio? Tutto ciò che dico o non dico viene interpretato. Capisco le critiche ma c’è un limite”.