Rebic fallisce la seconda gara con la Croazia all’Europeo: il Milan deve chiedersi se può permettersi la sua incostanza
Quella che si è conclusa lo scorso maggio con la maglia del Milan è stata una stagione importante per Ante Rebic. 11 reti in campionato 9 assist complessivi, 20 partecipazioni ad un gol rossonero. Un uomo valorizzato da mister Stefano Pioli, un attaccante con mezzi tecnici straordinari, con l’adattabilità a giocare in tutti i ruoli della prima linea, con l’estro per risolvere la partita in qualsiasi momento. Eppure, i punti interrogativi su Rebic non sono mai davvero tramontati. Degli 11 gol stagionali, tre sono arrivati nella goleada di fine stagione contro il Torino ed altri due in una partita ampiamente alla portata contro il Crotone. Resta l’esimente di una partecipazione non molto alta alla minutaggio complessivo del Milan in campionato: siamo attorno al 50% dei minuti complessivi. L’incostanza, quelli incapacità di essere sempre nel vivo del gioco, quella mancanza di capacità di azzannare la partita come si converrebbe ad un uomo dei suoi colpi hanno limitato tutta la carriera di un calciatore tecnicamente di primo ordine.
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Le due partite disputate con la Croazia in questo Europeo hanno rappresentato un vero e proprio flop per Ante Rebic. La prima contro l’Inghilterra ha visto l’attaccante stare in campo per 78 minuti e trovare un solo tiro verso la porta britannica con appena 22 tocchi in tutta la gara. Dopo la sconfitta con l’Inghilterra, la Croazia ha pareggiato, pochi minuti fa, contro la Repubblica Ceca dopo essere andata in svantaggio e mostrando solo nella ripresa qualche segnale di miglioramento dal punto di vista del gioco. La rete è stata messa a segno da da Ivan Perisic dopo una bellissima giocata, appena due minuti dopo lo start della ripresa mentre Ante Rebic è rimasto mestamente negli spogliatoi.
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Al termine della prima frazione è stato sostituito da un’altra vecchia conoscenza del calcio italiano come Bruno Petkovic. La gara di Rebic contro i cechi recita zero tiri verso lo specchio della porta appena 11 tocchi e 6 possessi persi. Ovviamente, nell’ultima gara del girone, l’attaccante rossonero potrà riscattare queste performance profondamente opache e provare a spingere i suoi alla qualificazione. Il Milan, però, non può non interrogarsi se un calciatore così incostante può essere uno di quelli sui quali puntare fortemente in una stagione dove i rossoneri vogliono dare continuità alle performance in campionato e soprattutto ritornare nel miglior modo possibile in Champions League.
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