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Pergamo: “Vignetta più dura? Per Diego. Ora ne sogno un’altra…”| ANews

Il vignettista Danilo Pergamo è stato intervistato da SerieANews dove ha parlato del Napoli e dei suoi progetti futuri.

Il calcio non è solo uno sport, ma è un evento culturale che condiziona la società in cui viviamo. Come ogni evento culturale che si rispetti, anche il calcio porta con sé tante critiche, polemiche ed ironia. Le vignette sono sempre state tra gli strumenti più utilizzati in tutti i settori: dalla politica al calcio.

Tra i migliori vignettisti sul calcio c’è il napoletano Danilo Pergamo che conta ben 85 mila follower tra Facebook ed Instagram. Le sue vignette sono diventate virali sui social e sono state ricondivise anche da alcuni giocatori. La redazione di SerieANews.com l’ha intervistato in esclusiva:

Ci racconti quando è nata la tua passione che poi è diventata il tuo lavoro? 

Ho sempre disegnato ed ho iniziato scrivendo e lavorando molto con i fotomontaggi per trasmettere rapidamente il mio pensiero agli altri e ho iniziato a fare vignette dopo che alcune cose venivano replicate da altre pagine. Ho studiato design e comunicazione e quindi il mio percorso è stato piuttosto naturale”.

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Luciano Spalletti (Getty Images)

“Quanta amarezza per il silenzio del Napoli”

Hai riscontrato successo nel tuo ambito, ma quanto è difficile per un ragazzo napoletano eccellere nella propria città? A livello calcistico, quale vignetta sogni di disegnare e quale vignetta ti ha fatto più male realizzare?

“Il successo arriva tutto molto spontaneamente. Ognuno deve seguire la propria passione e i risultati poi vengono da sé. La vignetta che sogno di disegnare? Quella della vittoria dello Scudetto del Napoli: il sogno di ogni tifoso partenopeo. La vignetta che mi ha recato più dolore nel realizzarla è stata quella per omaggiare Maradona dopo la sua morte”.

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Da una decina di giorni è terminato il campionato, qual è stata la vignetta più sentita dai tuoi follower di questa stagione? Quando hai capito che stavi incominciando a riscontrare successo? Quali sono i tuoi progetti futuri?

“Quella che è stata più sentita da tutti è stata proprio quella che ho pubblicato dopo la morte di Maradona. E’ stata la vignetta che ha trasmesso più emozioni. Ho capito che le mie vignette stavano avendo un forte riscontro quando sia i tifosi che i calciatori si sono interessati. Quando alcuni calciatori, come Mertens, hanno iniziato a ricondividere le vignette, per me è stato un piacere perché ho capito che i calciatori si rivedevano nelle mie immagini. Progetti futuri? Sono tanti, mi piacerebbe lavorare a qualche progetto editoriale”. 

“La Juventus ha fatto un passo indietro”

In questi giorni il mercato degli allenatori è l’autentico protagonista del calciomercato. Cosa ne pensi del ritorno di Allegri alla Juventus? Come valuti il primo anno di Pirlo come tecnico?

“Lo vedo un passo indietro per la Juventus. Con il ritorno di Allegri, la Juventus ha comunicato che le scelte fatte in questi due anni sono state fallimentari. La squadra bianconera si è ridimensionata sia sul campo. La Juve di Allegri fa più paura della Juve di Pirlo, ma non è così scontato che si rivincano subito degli scudetti. La Juventus ha incominciato a sbagliare quando hanno cambiato anno dopo anno. La scelta dell’ex giocatore del Milan è stata anche una necessità economica. Sia a Sarri che a Pirlo non è stato concesso il tempo necessario per incidere”.

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Il Napoli, incredibilmente, non è riuscito a battere il Verona in casa e non si è qualificato alla prossima edizione della Champions League. Come ti spieghi questo suicidio della squadra partenopea? 

“Non me lo spiego, anzi, attendevo qualcuno che me lo spiegasse. Ho più amarezza del silenzio della società che non per la mancata qualificazione. La squadra si vedeva che era in ansia. E’ questione di mentalità, perchè la partita contro il Verona non è così diversa da quella famosa gara contro la Fiorentinta di 3 anni fa o come l’altrettanto famoso match contro la Lazio quando sulla panchina partenopea c’era Benitez. Il Napoli non riesce a liberarsi di questi fantasmi quando ci sono gare così importanti da giocare. La colpa, in quel momento, la dai all’allenatore che non è riuscito a preparare bene la gara, ma questa paura sembra intrinseca all’interno del gruppo”.

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Aurelio De Laurentiis (Getty Images)

“La piazza di Napoli è sfiduciata”

Tanti tifosi del Napoli stanno criticando i calciatori per non aver ‘postato’ una frase sulla mancata qualificazione. Cosa ne pensi?

Mi aspettavo un messaggio dalla società e non dai calciatori. Già per la Pandemia i tifosi non sono potuti andare allo stadio, e poi nella seconda parte della stagione c’è stato un silenzio stampa che ha aumentato il distacco dalla squadra. Non hai mai potuto sentire le voci dei protagonisti. Il Napoli doveva dire: ‘Mi dispiace’. Da tifoso mi sono sentito poco considerato dalla mia squadra. Vorrei sapere il motivo perché abbia buttato via la qualificazione alla Champions. Non c’è stato il rispetto per i tifosi che sono stati tenuti fuori da ogni dinamica della squadra”.

Dopo il mancato Scudetto di tre anni fa, la piazza di Napoli è sempre in continuo fermento. Come ti spieghi tutto questo?

“La piazza di Napoli è molto sfiduciata. Dopo il mancato Scudetto con Sarri, c’è stata sempre la sensazione di non aver mai trovato la chiave giusta per tentare di nuovo di vincere il campionato o tornare a quei livelli. Questa sfiducia si combatte solo con i risultati. La piazza ha bisogno di rivedere una squadra che convinca e che giochi a viso aperto contro i propri avversari.

“Spalletti è un’ottima scelta”

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Gattuso e la squadra sono stati molto criticati durante tutto l’arco della stagione. Si è esagerato secondo te? 

“Gattuso? Penso che sia stato ipercriticato anche in maniera ingiusta. Mi è dispiaciuto che per la seconda parte del campionato Gattuso non abbia potuto difendersi. L’errore del tecnico calabrese è stato di non aver saputo gestire la stampa locale, si è fatto troppo assorbire dalle polemiche. Non mi piacque quando si sfogò sui presunti contatti del presidente con altri allenatore, ma De Laurentiis ha svolse il suo ruolo; anche se dipende sempre nella maniera in cui contatti altri tecnic. La società ha commesso degli errori: la cessione di Llorente a gennaio quando in attacco avevi solo centravanti infortunati. Il tecnico calabrese ha sbagliato tante cose, come il non impiego di Demme nelle ultime due partite, ma ha fatto migliorare tanti giocatori come Zielinski, Insigne, Di Lorenzo ed Osimhen. Gattuso, forse, ha pagato la troppa difesa che avuto dai media nazionali”.

Il prossimo allenatore del Napoli sarà Luciano Spalletti. Ti piace questa scelta di De Laurentiis? Come giudichi le critiche a priori sul tecnico toscano?

Spalletti si porta tante critiche a causa anche della serie su Totti. In quella serie ci vedo tanta autocelabrazione e poca obiettività. Sono molto contento della scelta dell’allenatore toscano, anzi, forse la considero la migliora scelta che il Napoli potesse fare, tenendo conto dei vari parametri economici. L’ex tecnico della Roma è stato uno dei pochi in Italia che abbiamo portato realmente un gioco. Sa lavorare sia con il gruppo che con i singoli calciatori. Molti fanno riferimento ai litigi con Totti ed Icardi, ma poi i fatti hanno dato ragione al tecnico toscano. Questa preoccupazione nei confronti di Spalletti la vedo un po’ forzata”.

 

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Scritto da
William Scuotto

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