Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà scrive alla UEFA: “Propongo il Granillo come sede della finale di Champions”
È ancora in alto mare l’organizzazione della finale di Champions League, tutta inglese, tra Manchester City e Chelsea. Manca infatti ancora una sede certa dopo le serie problematiche sorte attorno a Istanbul, con la Turchia alle prese con una nuova ondata di coronavirus.
La proposta del governo britannico di far disputare il match del 29 maggio a Wembley si sarebbe arenata a causa di non meglio chiarite difficoltà organizzative sorte durante i colloqui con la UEFA. È quindi rispuntato fuori il Portogallo, già sede della Final Eight della scorsa stagione, con Lisbona e soprattutto Porto in pole position.
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La lettera alla UEFA: “Siete i benvenuti a Reggio”
Tuttavia, c’è anche chi lancia proposte alternative. Come il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, che ha inviato una richiesta ufficiale direttamente al presidente Aleksander Ceferin. “Sono onorato di proporre lo Stadio ‘Oreste Granillo’ come palcoscenico della prossima finale di Champions League”.
Questa soluzione, spiega Falcomatà, “manderebbe un forte messaggio culturale all’Europa e al mondo intero. Il Granillo è il 15° stadio italiano per capienza e soddisfa tutti i requisiti per ospitare eventi internazionali, in virtù del recente restyling”.
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“L’UEFA è sempre benvenuta in una città ospitale come Reggio Calabria” conclude il sindaco della città dello Stretto.
Un’ipotesi che, se presa in considerazione, sarebbe per certi versi sorprendente e potrebbe magari ricordare, a qualche nostalgico del calcio d’annata, il precedente del 1991, quando la finale di Coppa dei Campioni tra Stella Rossa e Olympique Marsiglia venne disputata in un altro impianto del Sud, il San Nicola di Bari.