Andriy Shevchenko presenta il suo libro e commenta: “In Italia c’è un giocatore che mi assomiglia: Andrea Belotti”
In collegamento con ‘Sky Sport’ per presentare la sua autobiografia, intitolata ‘Forza gentile’ e scritta con Alessandro Alciato, Andriy Shevchenko ha parlato di alcuni aneddoti legati al suo passato, al Milan ma non solo.
Ad esempio, Sheva ha ricordato il suo maestro Valeriy Lobanovskyi: “La Dinamo Kiev era forte e crescere in quell’ambiente con un grande allenatore mi ha aiutato tantissimo. Sia dal punto di vista tattico che mentale”.
Quando gli ucraini affrontarono il Milan in Champions, i dirigenti milanisti avevano già appuntato il suo nome sul taccuino: “Però quella partita non la giocai affatto bene. Pensavo che dopo quel match il Milan non volesse più prendermi, invece Braida mi ha dato fiducia e il resto è storia”.
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Shevchenko: “Un giocatore che mi somiglia? Belotti”
Una storia fatta anche di due finali Champions finite ai rigori, con Shevchenko decisivo dal dischetto in entrambe le occasioni. Segnando alla Juve a Manchester consegnò infatti la coppa al Milan: “Non vedevo l’ora di battere il rigore. Ancelotti voleva che tirassi il primo ma io volevo battere l’ultimo”.
Il secondo penalty, invece, è quello fallito contro il Liverpool, che a Istanbul si aggiudicò la Champions dopo una rimonta pazzesca: “Eravamo più nervosi. Ho visto Dudek partire a destra e ho cambiato l’angolo. Mi ha pesato quella sconfitta. Non ho dormito per un paio di mesi“.
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In chiusura, l’attuale ct della nazionale ucraina ha lanciato anche un suggerimento indiretto al suo Milan. Facendo un paragone sugli attaccanti che gli somigliano di più, Sheva ha detto sicuro: “In Italia c’è Belotti”.
Parole che probabilmente faranno felice il Gallo, ma che faranno riflettere anche gli uomini mercato rossoneri, vigili da tempo sul capitano del Torino.