L’allenatore dell’Everton Ancelotti, prima del match con l’Arsenal, parlando della Superlega ha detto che pensava si trattasse di uno scherzo
Anche Carlo Ancelotti ha parlato della Superlega. L’allenatore italiano non è stato incalzato dalle domande come suoi altri colleghi dal momento che con il passare delle ore, l’eco intorno all’iniziativa dei 12 club fondatori sta scemando dopo il fallimento in cui si è trasformata la proposta avanzata.
Anche il tecnico emiliano però ha utilizzato parole negative nei confronti del modo in cui è stata pensata la competizione.
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Superlega, Ancelotti: “Ho pensato si trattasse di uno scherzo”
Il tecnico prima dell’importante partita con l’Arsenal, contro cui il suo Everton si giocherà una fetta importante delle possibilità di raggiungere l’Europa, è intervenuto a proposito della Superlega: “La prima cosa che ho pensato? Pensavo fosse uno scherzo. Qualche settimana fa – ha detto Carlo Ancelotti in conferenza stampa – a proposito di ciò avevo risposto in un’intervista che non si sarebbe mai fatta.
Le dodici squadre che hanno organizzato la Superlega sono in torto. Non hanno tenuto conto di due aspetti fondamentali del calcio. Non hanno preso in considerazione l’opinione dei calciatori, dei tecnici e dei tifosi. In più, non bisogna trascurare un aspetto fondamentale, il merito sportivo, che deve rimanere alla base. La cultura sportiva europea è differente da quell’americana. Con questo non voglio dire che una sia corretta e l’altra no, ma semplicemente sono diverse”.
Se bisogna cercare dei rimedi per rendere il calcio più attrattivo bisogna trovare un altro tipo di soluzione. Ancelotti ha così proseguito: “Serve una discussione aperta per rendere la Champions League ancora più attrattiva. Ciò però non vale soltanto per quest’ultima ma anche per la Premier League, la Serie A e per le altre competizioni”.
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A proposito del campionato inglese, Ancelotti ha sottolineato l’importanza che tutte le squadre abbiano rose di qualità per competere con le formazioni più blasonate: “Ci siamo migliorati con l’innesto di alcuni calciatori. Anche i giovani sono migliorati sotto l’aspetto individuale. Così facendo abbiamo migliorato la competitività della Premier League perché per giocare la Champions ora le avversarie devono fare ancora di più”.