Gosens ha ricevuto la maglia di Ronaldo (più o meno)

Robin Gosens aveva raccontato della sfortunata esperienza con il campione portoghese, che si era rifiutato di dargli la maglia a fine gara.

Il calcio è uno sport di squadra, il che significa che la risorsa più importante per ogni calciatore è rappresentata dai propri compagni. Nessun campione, passato o presente, è mai sceso in campo da solo sfidando 11 avversari, francamente risulta difficile pensare a qualcuno in grado di farlo (con successo, almeno).

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Questa è una notizia che riguarda lo sport e la fratellanza, una notizia divertente che ci ricorda come il calcio (perchè è ciò di cui ci occupiamo su questo sito) sia in primo luogo uno strumento utile ad avvicinare le persone, ad unirle creando rapporti che possano andare anche oltre il campo da gioco.

Il prossimo weekend porta in dote due sfide d’alta quota, fondamentali soprattutto per la corsa alla Champions League, vista la fuga dell’Inter in testa alla classifica. I nerazzurri si scontreranno con il Napoli che pare ritrovato, nel gioco e nei risultati, per continuare la straordinaria serie di vittorie consecutive. Ma la partita su cui ci vogliamo concentrare è quella fra Atalanta e Juventus, la quarta e la terza forza del campionato.

Il primo incontro fra Gosens e Ronaldo non era finito bene

Più che sul match in sé, che sarà certamente avvincente, il focus lo puntiamo questa volta su un giocatore, Robin Gosens, esterno dell’Atalanta e della nazionale tedesca. Gosens aveva raccontato un episodio del passato riferito ad un suo incontro con la stella della Juventus, Cristiano Ronaldo. Secondo l’esterno, al termine di una gara in cui l’Atalanta era riuscita a frenare la Juventus, CR7 si era rifiutato di scambiare la maglia con lui, rispondendo alla richiesta del tedesco con un glaciale: “No”.

Al tempo (indefinito), Gosens aveva reagito con imbarazzo, tanto da non sapere cosa rispondere: “Ero completamente arrossito e mi vergognavo. Sono andato via e mi sono sentito piccolo. Hai presente quel momento in cui accade qualcosa di imbarazzante e ti guardi intorno per vedere se qualcuno l’ha notato? È quello che ho provato e ho cercato di nasconderlo”.

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Un brutto ricordo per Robin, che sognava la maglietta di Ronaldo, il grande campione. La sua fortuna è quella di essere un professionista di uno sport di squadra, che, come già detto, prevede la presenza costante al tuo fianco di molti compagni, che possono rivelarsi dei veri amici. Ne è prova il video comparso sui social media in cui Hateboer, altro esterno della Dea, regala a Gosens la divisa di Ronaldo tanto bramata, scatenando ilarità nello spogliatoio. Non sarà quella indossata dal bianconero, ma è il pensiero che conta. Il concetto di squadra racchiuso in pochi secondi.

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