Giorgio Chiellini ha parlato, in conferenza stampa con il CT Mancini, del momento della Juventus e della situazione della nazionale.
Domani sarà il giorno della prima partita di qualificazione ai mondiali del 2022 e l’Italia del CT Roberto Mancini ha un compito importantissimo: riscattarsi dopo la mancata qualificazione all’ultima edizione, un fallimento che ancora riverbera nei cuori degli appassionati.
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Nella conferenza stampa di oggi, tenutasi allo stadio Tardini di Parma, l’allenatore si è presentato in compagnia di un senatore della compagine azzurra e bandiera della Juventus, Giorgio Chiellini. Il calciatore ha risposto a domande relative anche alla situazione difficile che sta vivendo con i bianconeri, molto contestati dopo l’eliminazione dalla Champions League e la sconfitta con il Benevento.
A chi gli ha domandato se il problema della Juventus sia, come alcuni sostengono, l’allenatore Andrea Pirlo, Chiellini ha risposto:”La squadra non ha fatto come si sperava quest’anno, ma il problema è della Juventus in generale. Non credo di dovere rispondere più che altro perché ci sono domande sulle nazionali. Hanno parlato in maniera esaustiva sia Nedved che Paratici dopo la partita. Credo abbiano chiarito le cose”.
L’attenzione del difensore trentaseienne si è poi incentrata sulla nazionale, gli obiettivi a cui puntare e gli errori da evitare: “Non rischiamo di sottovalutare la partita, ci siamo scottati anni fa, sappiamo l’importanza della partita in sé. Non puoi sbagliare, non sono preoccupato dell’approccio dal punto di vista mentale. E’ una partita da vincere e giocare, anche se non sarà semplice per molti motivi. C’è una squadra diametralmente opposta rispetto alle nostre caratteristiche. Se riescono a imbrigliarci un po’ sono pericolosi. Dal punto di vista tecnico non è facile, mentalmente siamo maturi”.
Come detto Chiellini è un senatore fra gli azzurri, con i quali ha esordito nel 2004, accumulando da allora 105 presenze totali; non stupisce quindi la sua attenzione e soddisfazione nel vedere crescere l’attuale gruppo, composto da molti giovani di talento: “Il gruppo è bello vederlo crescere, se pensiamo alla squadra sta crescendo molto. La cosa più bella che ho visto in questi due anni abbondanti è stato che fossimo tutti intercambiabili. La squadra ha sempre fatto bene, vuol dire che quando si lavora c’è un’idea di fondo comune che viene assimilata. Poi ci sono giocatori cardine, importanti. Ma sono mancati tutti, Verratti, Jorginho, Bonucci, la squadra è sempre andata avanti, è la cosa più bella”.
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Chiosa finale sul significato di far parte dell’Italia oggi, su ciò che la nazionale richiede e sui risultati raggiunti nel biennio Manciniano: “L’aiuto reciproco, il fatto che giocasse uno o l’altro c’era carica anche da chi non giocava. In Nazionale è più semplice che con i club, ma sono state sensazioni che negli ultimi anni abbiamo avuto. Ora sono arrivate persone come Locatelli, Pessina, Bastoni… Sono entrate nuovi che non avevano mai assaggiato i colori azzurri. Questa Nazionale mi farà impazzire al quadriennio 22-26 con i ragazzi che diventeranno uomini. C’è grande potenzialità e voglia di confrontarsi: abbiamo assaggiato l’Olanda nella Nations League con due ottime partite, ad Amsterdam soprattutto. A Bergamo abbiamo fatto cambiare modo di giocare all’Olanda e non è scontato, fa capire il rispetto che c’è. Poi vedremo a giugno, perché in questo incastro non ci sono stati test match come negli altri anni”.
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