La voce storica di Radio Rai: “Non mi piace parlare di arbitri. In Europa League il livello è inferiore, ottimista per Milan e Roma”
Adesso che anche la Lazio, dopo Juventus e Atalanta, è uscita dalla Champions, l’Italia si ritrova fuori dalle migliori otto d’Europa. Uno smacco che non capitava dal 2016. Ora per le speranze tricolori rimane l’Europa League, con Roma e Milan attese questa sera dal ritorno degli ottavi di finale. Di questi argomenti SerieANews.com ha parlato con Riccardo Cucchi, già voce di Tutto il calcio minuto per minuto e conduttore della Domenica Sportiva.
Dopo cinque anni non ci sono squadre italiane nei quarti di Champions. Ed è ormai dal 2010 che non vinciamo una coppa europea. Il calcio italiano è in crisi?
Rispetto a quello europeo, se non vogliamo parlare di crisi, dobbiamo comunque ammettere che la differenza è grande. Penso che il gap rispetto a Paesi come Inghilterra, Spagna, Germania, anche Francia, sia ormai evidente a tutti.
Questo è un problema che secondo me dovrebbe essere analizzato, approfondito culturalmente, ragionando un po’ sul sistema. Sono convinto che il calcio italiano possa recuperare terreno, ma quello che è veramente importante è che possa crescere dal punto di vista tecnico.
Ho paura che la differenza vera sia nei singoli calciatori che le italiane sono in grado di schierare rispetto alle altre formazioni. Evidentemente c’è un problema anche legato alla programmazione e alla crescita di talenti, che in Italia pare molto complicata.
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Riccardo Cucchi: “Var? La tecnologia non può essere perfetta”
Nonostante la Var, decisioni arbitrali discutibili continuano puntualmente a sfavorire le italiane nelle coppe. Come se lo spiega?
Io sono un po’ in controtendenza su questa questione. A me non piace parlare degli arbitri e delle decisioni arbitrali, sono convinto che l’arbitro faccia parte del gioco, che le decisioni possano essere criticate ma che alla fine vadano accettate. Personalmente, se fossi convinto che un arbitro entri in campo per penalizzare qualcuno e favorire qualcun altro, avrei meno voglia di seguire il calcio.
Sono più propenso a pensare che gli arbitri possano commettere errori, esattamente come i calciatori. Piuttosto, credo che la riflessione vera vada fatta sull’uso della tecnologia, almeno sotto due aspetti. Il primo: è assolutamente inimmaginabile che la tecnologia applicata al calcio, eccetto quella delle linee geometriche, possa essere perfetta. Il calcio non è un gioco perfetto, è un gioco di contatto e su ogni contatto esiste l’interpretazione dell’arbitro partendo ovviamente dal regolamento.
La stessa interpretazione, e questo è il secondo aspetto, avviene però anche dal lato dell’immagine. Faccio un esempio: di fronte alla stessa immagine ripetuta alla moviola televisiva, se siamo in dieci abbiamo dieci idee diverse. Ognuno di noi ha insomma un modo di interpretare quel tipo di contatto, esattamente come avviene con l’arbitro in campo.
Io credo che sarebbe sbagliato attribuire agli arbitri responsabilità che sono invece di natura tecnica e in parte tattica. Il Bayern Monaco era nettamente superiore alla Lazio, così come il Real Madrid nei confronti dell’Atalanta. La Juve ha secondo me sbagliato l’approccio a tutte e due le partite contro il Porto, commettendo molti errori, e l’Inter purtroppo è uscita prima delle altre: è una squadra molto forte in Italia ma forse non adatta tatticamente al gioco europeo.
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In Europa League sembra invece che andiamo un po’ meglio. Pensa che le nostre squadre stiano puntando di più rispetto al passato su questa competizione?
Sono convinto che le nostre formazioni possano far bene, che possano raggiungere, almeno una delle due, la finale, così come è successo con l’Inter nella passata stagione. Però credo sia anche necessario capire perché in Europa League un obiettivo del genere sia raggiungibile.
Io non vorrei mai parlare di calcio senza considerare l’aspetto tecnico. In Europa League le squadre che si vanno ad affrontare hanno un tasso tecnico inferiore a quello della Champions, dove le otto che sono arrivate ai quarti di finale sono le squadre più forti d’Europa. In Europa League il livello è leggermente più basso e di conseguenza il nostro calcio può competere con maggiori speranze di ottenere successi.
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Riccardo Cucchi: “Il Milan ha qualche difficoltà, sul campo spende più energie della Roma”
Come vede messe Roma e Milan in vista delle gare di stasera?
Sono molto ottimista, ripeto. La Roma, secondo me, ha già conquistato una parte della qualificazione nella bella gara di andata, contro lo Shakhtar che ha dimostrato tra l’altro di essere squadra compatta tatticamente.
Il Milan ha qualche piccola difficoltà legata al momento, agli infortuni, a una condizione atletica non più brillante come quella di inizio stagione. È una squadra che ha giocato su parecchi fronti, come sappiamo, ma soprattutto che ha un tipo di gioco propositivo, ma anche dispendioso sul lato fisico, quindi rispetto alla Roma secondo me spende di più sul campo. In più, il Manchester United non è un cliente facile. Però sono speranzoso sulle gare di questa sera e mi auguro davvero di poter constatare, domani, di avere due squadre italiane qualificate.