Ciccio Caputo, allenatore del Sassuolo, a distanza di un anno manda un nuovo messaggio nella lotta contro il coronavirus, che continua a tenere impegnati l’Italia e il mondo intero.
Sembra trascorso un tempo infinito, e in effetti l’ultimo anno lo è stato, sotto più punti di vista. Era un lunedì 9 marzo del 2020 quando in campo si giocava Sassuolo-Brescia, con la formazione neroverdi avanti per 3-0, e segna a Reggio Emilia una doppietta l’attaccante Ciccio Caputo, nel momento evidentemente migliore della sua carriera calcistica. Il giocatore non esulta con la serenità che lo contraddistingue: alza, quella volta, un cartello e lo mostra al pubblico: “Andrà tutto bene. Restate a casa”. L’Italia aveva già paura, circolava già il coronavirus.
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Ciccio Caputo un anno dopo. La lotta al coronavirus: “Vacciniamoci tutti”
La frase di Caputo è divenuta poi un mantra, ma a distanza di tempo nessuno ci crede più. Le cose non sono andate per il verso giusto, tutt’altro. La fine del tunnel ancora non si vede e gli stadi sono ancora vuoti, con nessuna prospettiva di una pronta riapertura. L’unica speranza sembra essere il vaccino, e la campagna in Italia è nel vivo.
95 giorni dopo.
Dopo «Andrà tutto bene, #RestateACasa» di Ciccio #Caputo, è andata parecchio male, purtroppo, ma oggi #JuveMilan significa tanto. E quindi buona #CoppaItalia a chi voleva chiudere tutto e a chi non ha mai smesso di credere nella ripartenza.
Viva il #calcio. pic.twitter.com/OTJwRyQhZy— Tomaso Palli (@tomaso_palli) June 12, 2020
ANDRÁ TUTTO BENE.
RESTATE A CASA.Grazie Ciccio Caputo,
per la tua attenzione,
sincera, semplice e autentica,
come la tua Murgia.#inPugliaeBasilicata#Tipici .website#Puglia #Basilicata pic.twitter.com/IprrpKMpSA— Dispensa dei Tipici (@dispensatipici) March 11, 2020
La Repubblica ha intervistato quest’oggi l’attaccante del Sassuolo, Ciccio Caputo, che ha ricordato così quei momenti: “Volevo mandare un messaggio chiaro: bisogna restare a casa. Non bisognava mollare in un momento del genere, era giusto prendere tutte le precauzioni necessarie.
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Adesso scriverei “Vacciniamoci tutti”. Niente dubbi, è l’unica soluzione per liberarci dalla pandemia. Senza pubblico è dura, anche senza gli avversari. Ci mancano anche i tifosi avversari, gli insulti. La salute però viene prima di tutto e al momento non è possibile riaprire. Conosco l’affetto dei tifosi, so quanto mi vogliono bene, forse dipende da quanto sono spontaneo”.