Fabio Gallo, allenatore del Potenza, ha conosciuto Pessina giovanissimo, lo ha avuto a Como e La Spezia, ora se lo gode fiero del suo percorso
Lo chiama “bambino” oppure “figlio” nel senso romantico del termine, avendolo visto crescere, come calciatore, assecondando sogni divenuti doveri. Perché Matteo Pessina ce l’ha fatta, pur non potendolo ancora urlare. All’età di 23 anni, è nel pieno della sua carriera, è stato tra i migliori (anche) contro il Real Madrid, non sta facendo rimpiangere uno come il Papu e Fabio Gallo, che lo ha allenato in Serie C a Como e l’ha portato con sé allo Spezia, in Serie B, se lo gode a distanza, mentre allena il Potenza, senza perdersi neppure una partita ma neanche un confronto: “Ci sentiamo spesso, ogni settimana, e non mi sorprende la sua scalata. Non va mai fuori le righe. Non si è montato la testa dopo la doppietta al Napoli“.
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Gallo racconta Pessina
C’è stato un momento in cui l’Atalanta ha dovuto ricoprire un vuoto, è durato un istante, il tempo d’accorgersi che Matteo Pessina, quel buco, lo aveva già colmato. Non è Gomez ma è anche altro: “Il complimento più bello che gli si possa fare, e lo ripeto anche se lui già lo sa, è che Pessina è un centrocampista moderno. Sa fare tutto”. Gallo, a Serie A News, racconta: “La sua forza è l’aspetto mentale, l’approccio al lavoro. Non ho mai dovuto utilizzare chissà quale strategia per motivarlo. E’ intelligente e sa dove vuole arrivare. Negli anni è migliorato nel passo, ha curato il fisico, ma è rimasto Pessina, ha la stessa luce negli occhi e l’umiltà negli atteggiamenti”.
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La doppietta al Napoli è arrivata dalle retrovie: “Ha sempre avuto questa grande capacità ad inserirsi senza palla. Con me, a Como, fece otto gol da mezzala. Mi ricorda molto Jugovic, che ho conosciuto. Anche lui aveva questa capacità: arrivata a fari spenti e non te ne accorgevi. Ma Pessina sa fare altro: con ma ha fatto anche il vertice basso. Ha qualità nei piedi e, mi ripeto, l’intelligenza per ricoprire più ruoli, per fare più cose nell’arco della stessa partita”.
Il Milan e la Nazionale
All’alba degli Europei, tutti possono sognarli: “Credere nella sua convocazione non è esagerato. Sono convinto che Mancini lo stia tenendo d’occhio. Poi, non so se verrà convocato, anche perché, per fortuna, ci sono tanti bravi centrocampisti. Ma so che un’eventuale chiamata sarebbe meritata. Me lo auguro per lui e sono convinto, nel caso, che Matteo saprà farsi trovare pronto”. Il Milan, che lo ha perso, potrebbe ritrovarlo, pagandolo la metà del prezzo attuale: “Magari ci farà un pensierino, chi può dirlo. D’altronde Matteo ha già due anni di Serie A alle spalle, gioca la Champions, è un giocatore completo”.