Giulio Maggiore è l’anima dello Spezia che ha travolto il Milan capolista, è il capitano della nostra top 11 in cui c’è anche il terzino sinistro Bastoni della squadra di Vincenzo Italiano.
Meret ha trascinato il Napoli alla vittoria contro la Juventus, ai tifosi azzurri ha ricordato Garella per le parate di piede ed è stato dominante nell’interpretazione del ruolo sventando tutti i tentativi della Juventus. Nella difesa del gol segnato da Insigne su rigore, c’è anche la gigantesca prestazione di Amir Rrahmani in coppia con Maksimovic.
Gli esterni della difesa di SerieANews prevedono sulla destra Hakimi che anche contro la Lazio ha “arato” il campo fornendo una variante molto pericolosa per gli attacchi dell’Inter, a sinistra, invece, tocca a Bastoni dello Spezia che ha stravinto il duello con Dalot.
In mezzo al campo tocca a Veretout, trascinatore della Roma con una doppietta contro l’Udinese. Gli interni sono Barak, protagonista nella vittoria del Verona, e Maggiore, il nostro “capitano” decisivo per il suo Spezia e il sorpasso dell’Inter ai danni del Milan.
In attacco torna la “prepotenza” dell’Inter con la “Lula”, la coppia Lukaku-Lautaro Martinez, alle sue spalle c’è il trequartista della Roma Mkhitaryan, la guida del calcio verticale della Roma di Fonseca.
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Alex Meret è l’antiJuve per eccellenza, il 17 giugno scorso è stato decisivo per la vittoria ai rigori in finale di Coppa Italia parando per esempio il rigore a Dybala. Sabato Meret si è reso protagonista di varie parate decisive su Cristiano Ronaldo e Chiesa soprattutto.
L’Inter va avanti in campionato con le sue certezze, tra queste c’è sicuramente la capacità propositiva di Hakimi che rappresenta una risorsa importantissima sulla corsia destra.
I nerazzurri su quella corsia hanno forza nell’accelerazione, spazi da cavalcare, energie da sprigionare a sostegno delle ripartenze e della fase offensiva.
Gattuso anche ha ammesso che Rrahmani avrebbe potuto giocare di più, dopo la partita contro la Juventus il rimpianto per una gestione migliore c’è. Il difensore ex Verona si è procurato il rigore per la manata di Chiellini e nella propria area di rigore ha dominato la scena vincendo tutti i duelli.
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La Roma sviluppa gioco anche con i difensori centrali che si propongono in avanti, il caso più importante è quello di Gianluca Mancini che, come avvenuto contro l’Inter, ha dato il suo contributo anche alla fase offensiva con l’assist a Veretout per il gol che ha sbloccato la partita.
Coloro che si aspettavano il solito predominio di Theo Hernandez in Spezia-Milan sono rimasti delusi perchè sembrava che Theo avesse cambiato maglia.
Bastoni ha fatto il Theo Hernandez, ha macinato chilometri, dominato il duello con Dalot e segnato il gol del raddoppio.
Antonin Barak sembrava Didier Drogba nella finale di Champions League contro il Bayern Monaco, ha svettato più in alto di tutti sul primo palo segnando il quinto gol stagionale.
Non c’è solo quello, Barak con Zaccagni, quando è in campo, è un “apriscatole” per il gioco di Juric, si butta dentro e intuisce spazi da cavalcare sia con l’inserimento senza palla che con la ricerca della profondità dei compagni.
Jordan Veretout è il cervello della Roma, tutto passa dalla sua cabina di regia. Potremmo definirla una regia “mobile” visto che si propone anche in avanti, con la doppietta contro l’Udinese Veretout è arrivato in doppia cifra, a quota dieci stagionali e le reti non sono arrivate tutte da calcio di rigore.
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Giulio Maggiore è il nostro “capitano”, rappresenta la favola più bella del weekend. Poteva crescere al Milan da quando aveva 14 anni ma ha vinto la nostalgia di casa e ha servito la “vendetta” in una notte d’inverno in cui i rossoneri hanno perso il primato.
Pensa calcio, ha visione di gioco, nel suo percorso talvolta si è adattato anche da difensore centrale, sabato da interno di centrocampo si è catapultato nei varchi aperti dai movimenti di Agudelo e ha sbloccato il risultato.
Quando Mkhitaryan trascina la Roma nelle giornate di grazia come quella di domenica, sembra prendere la macchina del tempo, fermarla e poi darle un’accelerazione pazzesca. L’armeno ha la classe per fare il numero 10 moderno, prendersi la guida del traffico tra le linee e guidare l’attacco allo spazio dei compagni di squadra: da Pellegrini a Borja Mayoral, da Pedro a Dzeko.
La “Lula” è la coppia-gol del campionato, Lukaku e Lautaro Martinez insieme producono 45 gol stagionali di cui 37 in serie A. Contro la Lazio i due attaccanti dell’Inter sono tornati a cercarsi come nelle notti migliori.
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Lautaro si è procurato il rigore trasformato da Lukaku che ha servito poi l’assist per la rete del 3-1 realizzata dall’argentino. I due attaccanti dell’Inter hanno così spedito alle concorrenti una cartolina sul proprio valore da trascinatori di una squadra che fa l’assalto al sogno scudetto.
La nostra top 11 (4-3-1-2): Meret; Hakimi; Rrahmani, Mancini; Bastoni; Barak, Veretout, Maggiore; Mkhitaryan; Lukaku, Lautaro Martinez
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